E’ dedicata al Leone d’oro alla carriera 2008 Ermanno Olmi – con la proiezione del suo film Leone d’oro 1988 La leggenda del santo bevitore – la serata di preapertura nel centro storico di Venezia (oggi 26 agosto, ore 21, Arena di Campo San Polo) della 65. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica diretta da Marco Müller, e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.
La proiezione de La leggenda del santo bevitore (1988) – tratto dall’omonimo racconto di Joseph Roth, sceneggiatura di Ermanno Olmi e Tullio Kezich, fotografia di Dante Spinotti, musiche di Igor Stravinskij, protagonista Rutger Hauer – sarà presentata dal Direttore della 65. Mostra Marco Müller e dallo stesso Ermanno Olmi. Il regista Leone d’oro alla carriera incontrerà così il pubblico veneziano, in un abbraccio ideale con la città che – attraverso la sua Mostra del Cinema – lo ha accompagnato fin dagli esordi nel suo straordinario cammino artistico, premiandolo più volte. Olmi riceverà il Leone d’oro alla carriera venerdì 5 settembre, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema.
L’incontro di Ermanno Olmi con Venezia è realizzato in collaborazione con il Comune di Venezia – Circuito Cinema Comunale, con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale di Roma che ha fornito la copia del film, con i quotidiani “Il Gazzettino”, “La Nuova Venezia” e il “Corriere del Veneto”.
Su invito della Biennale, la proiezione sarà completata da quella che Olmi stesso ha definito una festa “campestre” in Campo San Polo, dove sarà imbandita una cena per gli spettatori offerta dai 7 Comuni di Asiago, località dove da anni vive Ermanno Olmi, e di vini offerti da Astoria.
Andreas Karnak (il personaggio centrale de La leggenda del santo bevitore, interpretato da Rutger Hauer), alcolista senza tetto, dorme sotto i ponti di Parigi, dove si è rifugiato dopo aver ucciso accidentalmente il marito della sua amante, in un paese dell’Europa Centrale. Un giorno, un uomo elegante gli offre duecento franchi: sostiene di avere grosso debito con Santa Teresa di Lisieux e prega insistentemente il barbone di aiutarlo ad assolverlo. Dovrà restituire la somma nella chiesa di Santa Maria di Batignolles, dove si trova una statuina di Teresa. Ma avvengono altri incontri, durante i quali Andreas perderà grosse somme di denaro, e per puro caso riuscirà ad ottenerne altre. Una mattina, l’incontro con una bambina di nome Teresa gli fa capire che è giunto il momento di tener fede al suo impegno.
Leone d’Oro alla 45. Mostra di Venezia 1988, La leggenda del santo bevitore (1988) è una parabola sulla redenzione, un’opera sulla casualità della Provvidenza, e sulla pietas per i diseredati. Coerente con la sua visione religiosa, a tratti miracolosa, dell’esistenza umana, Olmi racconta con pudore il cammino di Andreas Karnak (Rutger Hauer), che lo porterà ad espiare attraverso la morte una vita sprecata. Fondamentale il duplice ruolo del denaro, che cadenza i diversi incontri del protagonista: nullo nel suo aspetto mondano, ma profonda metafora del dono, da ricollegarsi alla parabola dei talenti, se colto in prospettiva simbolica, La leggenda del santo bevitore si inserisce nella filmografia di Ermano Olmi come esplicita rappresentazione di un tema a lui molto caro: l’irriducibilità del sacro negli ultimi.
La leggenda del santo bevitore
anno: 1988
regia: Ermanno Olmi
sceneggiatura: Tullio Kezich, Ermanno Olmi
soggetto: Joseph Roth
fotografia: Dante Spinotti
musica: Igor Stravinskij
interpreti: Rutger Hauer, Cécile Paoli, Anthony Quayle, Dominique Pinon, Sandrine Dumas, Sophie Segalen, Jean-Maurice Chanet, Joseph De Medina, Franco Aldighieri
nazionalità: Italia
durata: 125’
montaggio: Ermanno Olmi
scenografia: Gianni Quaranta, Jean-Jacques Caziot
costumi: Anne-Marie Marchand
produzione: Aura Film (Roma), Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica (Roma), Raiuno
distribuzione: Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica (Roma)
La filmografia di Ermanno Olmi si è subito intrecciata alla Mostra di Venezia. Il regista era al Lido già nel 1958 con alcuni dei suoi primi documentari realizzati per la Sezione Cinema dell’Edison Volta, Venezia città moderna e Tre fili fino a Milano, e l’anno seguente con il suo lungometraggio d’esordio, Il tempo si è fermato, presentato nella sezione Informativa della 20. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, e vincitore del premio San Giorgio della Fondazione “G. Cini”. In seguito Olmi a è stato premiato più volte a Venezia: nel 1961 Il posto ha vinto il Premio della Critica ed il Premio OCIC della Critica Cattolica, nel 1987 Lunga vita alla signora si è aggiudica il Leone d’Argento e nel 1988 La leggenda del santo bevitore ha ottenuto il Leone d’Oro ed il Premio Fipresci.
Fonte: Ufficio stampa La Biennale