“Servono leggi per tutelare il cinema italiano. È necessario fare come in Francia dove lo Stato obbliga gli esercenti a tenere, per un certo periodo, le pellicole nazionali nelle sale. Da noi non esiste un vero e proprio progetto culturale di questo genere”.
Dai banchi del liceo scientifico Primo Levi di Roma, Claudio Santamaria lancia la sua ricetta per salvaguardare la produzione made in Italy. Lo fa nell’ambito della rassegna Aspettando la Festa, la manifestazione voluta dalla Fondazione Cinema per Roma, che porta in cattedra attori e registi per una discussione a tutto campo con i ragazzi delle scuole.
“In Francia oggi c’è un’industria cinematografica molto strutturata che ricorda la nostra degli anni ’60 – spiega Santamaria – Si producono molti film interessanti di tutti i generi. C’è uno scambio più proficuo e meno sbilanciato fra prodotti americani e francesi. In questo momento, sono diversi i film italiani che suggerirei ai giovani di vedere: Gomorra di Matteo Garrone, Il Divo di Paolo Sorrentino e Il resto della notte di Francesco Munzi”.