Fratellastri a 40 anni: disfunzionali ma… divertenti!

Will Ferrell e John C. Reilly, che hanno fatto coppia nel grande successo Ricky Bobby: La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno, sono di nuovo insieme in Fratellastri a 40 anni (uscita nelle sale il prossimo 17 Ottobre), per la regia di Adam McKay (Ricky Bobby, Anchorman: The Legend of Ron Burgundy). In Fratellastri a 40 anni, Ferrell interpreta Brennan Huff, un trentanovenne che lavora saltuariamente e vive con la madre, Nancy (Mary Steenburgen). Reilly incarna invece Dale Doback, un quarantenne disoccupato che sta col padre Robert (Richard Jenkins). Robert e Nancy si sposano e vanno ad abitare insieme, quindi Brennan e Dale sono costretti a convivere come fratellastri.
Quando il loro narcisismo e la loro insuperabile pigrizia minacciano di distruggere la ‘nuova’ famiglia, questi due uomini immaturi di mezza età, dei ragazzi troppo cresciuti, metteranno in piedi un folle ed elaborato piano per riportare insieme i loro genitori. Per riuscirci, dovranno stringere un legame improbabile, che forse permetterà loro di diventare autonomi.

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“Sufi movies” nella Milano del dialogo multietnico

Il Convegno dei Centri Interculturali, seminario europeo che si svolge da undici anni in città italiane sempre diverse, promosso dal Centro Come della Cooperativa Farsi Prossimo di Milano, Centro Interculturale Città di Torino e Centro di Documentazione Città di Arezzo, quest’anno a Milano dal 9 all’11 ottobre, organizzato da Provincia di Milano/Settore cultura e Centro Come, ed ha per tema “Convivere nel tempo della pluralità”, che verrà approfondito con contributi di docenti, ricercatori e rappresentanti di enti e associazioni. In appendice a questo ciclo di incontri tutti convergenti ad un unico problema, quella della convivenza pacifica, il 13 ottobre avrà inizio allo Spazio Oberdan e al Gregorianum, sempre a Milano, per 10 giorni, il Sufi Movies, ciclo di lungometraggi, presentati in giro per i vari festivals che per difficoltà di distribuzione non abbiamo potuto apprezzare anche qui in Italia.

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Tenerezza in sala con “Un segreto tra di noi”

In una sua fulminante recensione di “Bonjour Tristesse“, Godard si dimenticò del film. Come? Bypassandolo quasi del tutto. Durante la visione del capolavoro premingeriano si era innamorato. Di un gesto, di una movenza, di un volto. E occupò quelle tre, quattro cartelle dattiloscritte parlando di Jean Seberg.
Un colpo di fulmine, uno di quelli di fronte ai quali non puoi far altro che soccombere.

Lo stesso ci è capitato di fronte a “Fireflies in the Garden“. Che è tante cose insieme. Uno struggente spaccato di una famiglia smembrata, un ficcante romanzo di formazione intriso di umori, una lezione di cinema e di sceneggiatura.
Diverse cosette messe insieme, ma più di tutto e prima di ogni altra cosa ci è parso un’indimenticabile esplorazione di un volto. La precisa mappa geografica di un corpo, anche, e in ultimo un’indimenticabile dichiarazione d’amore ad uno degli interpreti più cruciali del cinema degli ultimi trent’anni.

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Mamma Mia! Un musical travolgente!

Meryl Streep e Pierce Brosnan sono i protagonisti di Mamma Mia! The Movie, la storia – in musica – di una madre, una figlia, tre padri, di occasioni perdute e amori in erba, e della miriade di romantiche possibilità nella cornice di un’incantevole isola greca in cui abbondano musica e danze.
Affiancano Streep e Brosnan in questa dolce commedia musicale ricca di sentimenti: Colin Firth (Love Actually, Che pasticcio, Bridget Jones), Stellan Skarsgard (Pirati dei Caraibi: ai confini del mondo, L’esorcita: la genesi), Julie Walters (Ritratto di una donna contro, Harry Potter), Dominic Cooper (The History Boys, Starter for 10), Amanda Seyfried (Mean Girls, Big Love per la TV) e Christine Baranski (Due candidati per una poltrona, Chicago).
Le tre donne che hanno dato vita al grande successo teatrale di Mamma Mia! e cioé la produttrice Judy Craymer, la sceneggiatrice Catherine Johnson e la regista Phyllida Lloyd, hanno portato questa allegra storia musicale sul grande schermo. Il produttore Gary Goetzman (La guerra di Charlie Wilson, The Polar Express, Il mio grosso grasso matrimonio greco) si è unito alla produzione cinematografica

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Twilight: attesa per l’anteprima mondiale di 15 minuti

Sempre più intenzionato a scrollarsi di dosso l’etichetta di sezione per i piccoli o peggio “solo” per i piccoli, Alice nella città 2008 arriva all’appuntamento di presentazione con la stampa con una selezione di 12 film che il direttore Gianluca Giannelli ha definito ‘del cuore’. “Pellicole – ha detto Giannelli – per lo più indipendenti che faticano a farsi incanalare in un genere preciso e che quindi ci aiutano a cercare forme di cinema diverse, lontane da modelli e schemi di genere. Gli ingredienti ci sono tutti a cominciare da due attese anteprime condivise con la sezione Premiere: quella mondiale di 15 minuti più il backstage di Twilight, film fantasy tratto dai best seller di Stephenie Meyer e diretto da Catherine Hardwicke in cui una ragazza vive un tormentato amore con un vampiro, e quella nazionale di High School Musical 3, capitolo conclusivo del tv movie ideato da Disney Channel che esordisce sul grande schermo in tempo per la cerimonia del diploma di Zac Efron e Vanessa Hudgens. In concorso ci sono invece due film italiani molto particolari come un nuovo Pinocchio diretto da Alberto Sironi con Alessandro Gassman, Luciana Littizzetto e Thomas Sangster, futuro TinTin nel nuovo progetto di Spielberg/Jackson, e La siciliana ribelle film di Marco Amenta sulla storia vera di Rita Atria testimone di giustizia morta suicida giovanissima dopo l’agguato al giudice Paolo Borsellino. Distribuito dall’Istituto Luce, il film darà anche la possibilità ai ragazzi di Alice di incontrare per un dibattito Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso dalla mafia.

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Zohan: tutte le donne vengono al pettine!

La Sony Pictures presenta Zohan, una commedia degli sceneggiatori Adam Sandler, Robert Smigel (Triumph the Insult Comic Dog) e Judd Apatow (Molto incinta).
Il film racconta di Zohan (Adam Sandler), un importante membro delle forze speciali israeliane, dotato di grandi abilità e apparentemente imbattibile. Zohan è bravo ad affrontare le donne come lo è con i nemici, compresa la sua nemesi: il terrorista palestinese Phantom (John Turturro), ma nonostante ami il suo Paese, è stanco di combattere e desidera avere l’opportunità di prendersi una pausa dall’esercito per esprimere la sua creatività come parrucchiere. Tuttavia, fino a quando dovrà combattere il terrorismo, il sogno di Zohan sarà impossibile da realizzare, cosa che lo porta a piangere di notte di fronte alle immagini dello style book del 1987 di Paul Mitchell che tiene nascosto nella sua camera da letto.
Zohan ha la possibilità che cercava quando Phantom riappare. Invece di sconfiggerlo, Zohan mette in scena la propria morte e scappa, portando un esaltato Phantom a pensare di aver finalmente eliminato Zohan. Fuggendo su un aereo a New York con soltanto un sogno e i vestiti che ha indosso, Zohan si nasconde nella stiva con due cani, Scrappy e Coco…

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