Claudio Santamaria difende il cinema italiano

“Servono leggi per tutelare il cinema italiano. È necessario fare come in Francia dove lo Stato obbliga gli esercenti a tenere, per un certo periodo, le pellicole nazionali nelle sale. Da noi non esiste un vero e proprio progetto culturale di questo genere”.

Dai banchi del liceo scientifico Primo Levi di Roma, Claudio Santamaria lancia la sua ricetta per salvaguardare la produzione made in Italy. Lo fa nell’ambito della rassegna Aspettando la Festa, la manifestazione voluta dalla Fondazione Cinema per Roma, che porta in cattedra attori e registi per una discussione a tutto campo con i ragazzi delle scuole.

“In Francia oggi c’è un’industria cinematografica molto strutturata che ricorda la nostra degli anni ’60 – spiega Santamaria – Si producono molti film interessanti di tutti i generi. C’è uno scambio più proficuo e meno sbilanciato fra prodotti americani e francesi. In questo momento, sono diversi i film italiani che suggerirei ai giovani di vedere: Gomorra di Matteo Garrone, Il Divo di Paolo Sorrentino e Il resto della notte di Francesco Munzi”.

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Sean Penn: politica e cinema non vanno d’accordo con Bush

Festival di Cannes: la 61esima edizione si è aperta con un applauditissimo “Blindness” diretto dal regista Fernando De Mereilles tratto dal libro di Josè Saramago e con un agguerrito presidente della giuria Sean Penn, in un perfetto smoking Armani, che ha “attaccato” Gorge W. Bush dicendo: “la politica di Bush e’ stupidita’ e cattiveria, per questo il cinema e l’arte non vanno d’accordo con lui: noi rappresentiamo l’amore, lui agisce senza cuore” e poi «Quando qualcuno agisce senza cervello e senza cuore si finisce per ammazzare centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo».

Finalmente l’attore si è sciolto e ha sorriso dopo che il cantante e chitarrista folk afroamericano Ritchie Evans ha intonato Montherless Child, omaggiando la colonna sonora di Woodstock.

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Blindness per l’apertura del festival di Cannes

A Cannes per questa edizione del festival non è stato tralasciato nulla. Anche il disagio sociale della moderna civiltà è stata considerata. “Blindess” il film di apertura del festival lascerà tutti a bocca aperta, e mostrerà un disagio di cui non ci si rende conto: quello dei non vedenti. Il film racconta di una città viene ribaltata a causa di una misteriosa malattia che porta alla cecità. Tutta la popolazione è ormai priva della vista, l’unica persona rimasta incolume è la moglie di un dottore. Mentre intorno a lei tutto è avvolto nel caos, la donna l’attrice Julianne Moore, cerca in ogni modo una cura per salvare suo marito. La carrirea di Julianne Moore si è alimentata piano piano. Cresciuta in una famiglia di tradizione militare, con padre giudice e madre psichiatra. Da adolescente si trasferisce con la famiglia in oltre 23 città diverse, per le regole di vita militare imposte dal lavoro del padre. Terminati gli studi al College, per le insistenze della famiglia prima si laurea con il massimo dei voti alla Boston University e solo successivamente decide di seguire la passione per il teatro iscrivendosi alla University’s School of the Performing Art, dove in meno di due anni ottiene l’attestato di recitazione drammatica. A 24 anni si trasferisce a Manhattan, e viene scritturata in alcune produzioni teatrali, con contratti firmati fino alla fine degli anni ’80. Poi l’esplosione…

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Dal 23 Maggio al cinema: Il nostro Messia

Il nostro Messia, di Claudio Serughetti sta per uscire nelle nostre sale.
Il cast è composto da Claudio Serughetti, Sarah Maestri (Alice – “Notte prima degli esami) Maria Rita Cardella, Marcello Prayer, Rosalinda Celentano, Tinto Brass, Ignazio Olivia, Sarah De Marchi, Vanessa Scalera, Veronica Barbatano e non ultima la bravissima cantante Dolcenera al suo debutto cinematografico.

In un bell’appartamento romano, a cinque giovani ragazze, “quasi” tutte aspiranti attrici, viene comunicato l’imminente arrivo da Parigi di un ospite inatteso. Queste, entrano subito in fermento perchè l’ospite in questione, Julien, è un giovane regista di origini italiane e arriverà nella città eterna per incontrare dei produttori e definire gli accordi per la realizzazione del suo prossimo film.
Nel frattempo dal buio di una moviola, un carismatico critico cinematografico ci aiuta, con i suoi fermo-immagine, a capire meglio l’intreccio narrativo del film e le intenzioni recondite del regista-autore.

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Ultimi della classe: anche Einstein è stato bocciato!

Il 16 Maggio al cinema ci aspetta una divertente commedia: “Ultimi della Classe” con Andrea De Rosa e Sara Tommasi.

Michele (Andrea De Rosa), liceale un po’ imbranato e con la tendenza ad innamorarsi della ragazza sbagliata, dopo una catastrofica pagella invernale viene ritirato da scuola: prenderà lezioni private a casa e a giugno darà gli esami da privatista. Così hanno deciso i genitori: è l’unica possibilità di evitare che sia, per l’ennesima volta, bocciato.

L’unica consolazione di Michele è un blog su internet dove si dipinge come un eccezionale “dongiovanni”. Ma quando qualcuno lo smaschera, Internet diventa un boomerang. Michele diventa per tutto il mondo sinonimo di “ sfigato”.

Sempre più umiliato, lo studente cerca di riscattarsi attraverso la sua nuova, giovane e bellissima insegnante privata di italiano e latino (Sara Tommasi). Dopo aver scoperto un suo piccolo segreto (in passato ha posato nuda per un calendario), Michele le propone un patto: lui si metterà a studiare, ma quando farà progressi lei si spoglierà, rifacendo per lui i mesi del calendario. Imprevedibilmente la giovane insegnante per la quale la promozione di Michele è una sfida di vitale importanza, accetta.

Non sa però che il vero intento di Michele è riprenderla con una webcam quando si spoglia per lui e mandarla di nascosto su Internet per fare bella figura agli occhi di chi lo deride…

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Il telefilm festival da oggi “gira” a Milano

A Milano dal 7 all’11 maggio la sesta edizione della kermesse dedicata alle serie Tv con ospiti italiani e internazionali e la musica dei Baustelle Cinque giorni dedicati al mondo dei telefilm: episodi inediti del “Dr. House” e di “Lost”, ma anche la musica dei Baustelle e incontri con ospiti italiani e internazionali. La sesta edizione del Telefilm Festival, presentata e ospitata all’Apollo spazioCinema, in Galleria de Cristoforis 3, dal 7 all’11 maggio, trasformerà Milano, in una vetrina internazionale sul mondo della tv. “Negli ultimi anni i telefilm sono diventati un vero e proprio fenomeno di costume – ha commentato l’assessore a Sport e Tempo libero, Giovanni Terzi – Questi influenzano la moda e le nostre abitudini, portando in primo piano tematiche attuali, a volte impegnative come il disagio evidenziato da alcune dinamiche sociali. Milano accoglie quindi con entusiasmo un festival dedicato a un mondo così sfaccettato, confermando il proprio ruolo nel panorama della produzione audiovisiva”.
La kermesse organizzata dall’Accademia dei Telefilm e da Tv Sorrisi e Canzoni, prevede un calendario ricco di appuntamenti tra anteprime delle serie Tv più amate dal pubblico, dibattiti, workshop, incontri con gli attori e con operatori del settore. Anche concerti faranno da scenografia portando il capoluogo lombardo all’interno di un circuito internazionale.

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Incontro idilliaco tra Monica Bellucci e Pierfrancesco Favino

Monica Bellucci descrive così il suo primo incontro con Pierfrancesco Favino, avvenuto a Torino, sul set di “L’uomo che ama”, il film che Maria Sole Tognazzi ha cucito (scrivendolo insieme a Ivan Cotroneo) addosso all’attore romano, che lei chiama affettuosamente “Picchio”: «La sera prima ci siamo detti: “Ciao, piacere”; la mattina dopo eravamo a letto» – «Ci conosciamo da dieci anni, lui è molto amico di mio fratello Gianmarco», racconta la regista. «Mi sembrava perfetto come protagonista, ha la fisicità necessaria per rendere credibile il personaggio di un uomo che soffre per amore.
Mi piaceva mostrarne la fragilità e la complessità. Dopo aver scelto lui, ho subito pensato a Monica.
L’ho chiamata: “So che sei impegnata fino al 2025, ma ti mando il trattamento, leggilo”».

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I vincitori al 56° Trentofilmfestival

E’ il documentario olandese ”4 Elements” della regista Jiska Rickels il vincitore del 56° TrentoFilmfestival, un’opera di cui la giuria internazionale ha apprezzato soprattutto la forza dirompente della narrazione, affidata esclusivamente ad immagini e rumor, che mette in evidenza, con rara semplicità e sensibilità, come sia tuttora primordiale il rapporto fra l’uomo e l’ambiente. All’unanimità la giuria, che era formata da regista italiano Maurizio Zaccaro (Presidente), dal documentarista danese Tue Steen Müller, dalla regista svizzera Sylviane Neuenschwander dall’alpinista Elio Orlandi e dalla documentarista e scrittrice iraniana Siba Shakib, ha premiato questo documentario fra i 34 selezionati per il concorso internazionale. Incetta di riconoscimenti e premi per l’atteso film del regista francese Rémy Tezier “Au delà des cimes”, che vede protagonista l’alpinista Catherine Destivelle ripresa mentre sale sulle cime del Monte Bianco non per un exploit ma per esaltare la bellezza dell’andare in montagna in compagnia di persone che condividono questa passione.

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‘Sfiorarsi’ l’amore in sala

Una particolare vicenda ha colpito questo film, tanto da essere preceduto da una campagna di prevendita che sta utilizzando per la prima volta nella storia del cinema anche la prevendita dei biglietti su ebay. Dall’ 8 maggio “Sfiorarsi” di Angelo Orlando, una storia d’amore e fatalità, che l’attore regista ha scritto e interpretato con Valentina Carnelutti. Il film che per il momento esce solo al Filmstudio di Roma, ripercorre con ironia le frenetiche vite parallele in una Roma quotidiana, reale,notturna. Entrambi distratti da impegni, amori e crisi, Paolo (Orlando), fotografo, e Celine (Carnelutti), attrice divorziata con una figlia, continuano a “sfiorarsi”, ma non ad incontrarsi. Quando i loro percorsi finiscono per incrociarsi, per caso, il destino riserverà loro l’amore ma anche un epilogo inatteso. Orlando e la Carnelutti, grandi amici nella vita, hanno iniziato a scrivere nel 2001. Il progetto ha ottenuto il sostegno del Ministero dei Beni e le Attività Culturali, ma le risorse sono rimaste bloccate a lungo. C’era anche la possibilità di una coproduzione con la Francia ma, ha spiegato la Carnelutti, che i produttori francesi hanno posto come condizione di avere come protagonista Monica Bellucci . Angelo e il produttore Alessandro Verdecchi a quel punto hanno rifiutato e sono rientrati in Italia. Problemi ancora più grandi per entrare nel circuito della distribuzione. E’ arrivata allora la soluzione della prevendita ideata dalla casa distributrice l’Atalante Film (cofondata, fra gli altri, da Verdecchi e Orlando), insieme a alla rivista Sentieri selvaggi e lo storico Filmstudio. Vista l’impossibilità di accedere anche ai normali canali pubblicitari, per promuovere il film sono ricorsi ad internet.

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