Il papà di Giovanna: primato d’ incassi

L’anno di Medusa comincia sotto il segno della crescita e della trasformazione.

Siamo partiti con il sorprendente Neil Marshall di “Dooomsday“, delirante calderone di omaggi cinefili e brandelli di corpi ‘catturati’ dopo la fine del mondo. Ma anche un’esplosione punk e assolutamente eccessiva di almeno dieci immaginari diversi. Al centro di tutto un itinerario di crescita, un iter complicatissimo attraverso il quale la protagonista (una possente e straordinaria Rhona Mitra) ri/prenderà possesso del suo passato e del ricordo della madre.
Siamo poi arrivati al Corsicato de “Il seme della discordia“. Il film italiano più ‘avanti’ degli ultimi tempi? Senza dubbio. Corsicato fa a pezzetti racconto e razionalità, inventandosi uno stile sorprendente, leggero come un piuma e frizzante come nessun altro. E il suo cinema diventa un luogo frenetico e spensierato dove costruire un avvicinamento alla maternità che ha del miracoloso.

E in quest’ ultimo weekend, un eccellente incasso al box office per il film di Pupi AvatiIl papà di Giovanna” che ha totalizzato 911.752 euro con 336 copie e una media incasso per copia di 2.687 euro aggiudicandosi cosi il primato degli incassi dei film presentati a Venezia.

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Evento speciale per la retrospettiva dedicata a Ermanno Olmi

Bologna – 12 Settembre. Questa sera, ore 20, Cinema Lumière, in programma il nuovo restauro curato dalla Cineteca di Bologna del primo lungometraggio di finzione firmato dal maestro Ermanno Olmi nel 1959, Il tempo si è fermato.

Dopo l’anteprima alla 65ª Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, dove è stato proiettato proprio in occasione della consegna del Leone d’Oro alla Carriera a Ermanno Olmi, Il tempo si è fermato arriva domani a Bologna per il pubblico del Cinema Lumière.

La retrospettiva proseguirà poi con un ultimo titolo, Il posto, pellicola scelta per il consueto appuntamento del sabato con “Cinenido – visioni disturbate” (13 settembre, ore 17.30).

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Il seme della discordia: un ritorno di successo per Pappi Corsicato

Negli anni Novanta ha scritto una nuova parola d’ordine nel cinema italiano. Faceva rima con improvvisazione, fantasia e voglia di spingersi laddove nessuno osava.
Pappi Corsicato non è stato soltanto uno degli esponenti di punta della cosiddetta ‘scuola napoletana’ (quella formata da Mario Martone, Antonio Capuano e Antonietta De Lillo), ma un cineasta libero e intelligente capace di forgiare il suo cinema sui tessuti del sogno, ricamando irresistibili riflessioni sulla coppia, sul desiderio, sulla voglia di evadere dalle griglie della vita di tutti i giorni.

Mancava dal cinema dai tempi di “Chimera” (2001), sottile e straordinaria addizione di scatole cinesi da capogiro, gitotondo di storie e triangolazioni sentimentali capaci di far saltare ogni schema.
Alcuni critici vi hanno visto qualcosa di kubrickiano, altri sono rimasti spiazzati di fronte all’irruenza selvaggia di una fantasia sfrenata, senza limiti.
Dopo uno stop lungo, Corsicato si è rifatto vivo.

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Festival del Film di Roma: due film italiani in apertura e chiusura

Due film italiani, in prima mondiale, apriranno e concluderanno il Festival Internazionale del Film di Roma, in programma dal 22 al 31 ottobre.

Quello inaugurale sarà L’uomo che ama di Maria Sole Tognazzi con Monica Bellucci, Pierfrancesco Favino, Ksenia Rappoport e Piera Degli Esposti. Lo stesso giorno verrà proiettato, d’intesa con l’ONU, il film internazionale contro la povertà nel mondo, Huit/ Eight, diretto da otto registi di fama, Jane Campion, Gael García Bernal, Jan Kounen, Mira Nair, Gaspar Noé, Abderrahmane Sissako, Gus Van Sant e Wim Wenders.

Il film di chiusura, subito dopo la premiazione, sarà L’ ultimo Pulcinella, con Massimo Ranieri, che Maurizio Scaparro ha tratto da un suo celebre testo teatrale ispirato a un’idea di Roberto Rossellini.

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Calopresti: la sicurezza sul lavoro è un’ utopia per cui vale la pena di battersi

“La sicurezza sul lavoro è un’utopia per cui vale la pena di battersi” ha dichiarato Calopresti nella presentazione alla stampa del suo film/documentario “La fabbrica dei tedeschi“, che verrà proiettato sabato 6 Settembre, nella sezione “Eventi Orizzonti“.
La pellicola racconta, attraverso testimonianze e interviste la tragedia della ThyssenKrupp, azienda torinese di acciaieria e siderurgia, nella quale persero la vita sette operai nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007.
Il film nasce come dice lo stesso regista “dall’assurdità di una multinazionale in cui le persone lavorano anche 18 ore su 24 e spengono da sole gli incendi.

Nel prologo, realizzato in pellicola in bianco e nero, gli attori Valeria Golino, Monica Guerritore, Silvio Orlando, Luca Lionello, Rosalia Porcaro, Vincenzo Russo e Giuseppe Zeno impersonano i parenti delle vittime e rievocano gli ultimi momenti di semplice quotidianità prima della tragedia.

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