E’ stato un vero caleidoscopio di visioni lontane e una rara occasione di dialogo e di conoscenza questa IX edizione di ASIATICAFILMMEDIALE – Incontri con il cinema asiatico, il festival diretto da Italo Spinelli, che ha portato a Roma oltre 50 titoli proposti nelle varie sezioni, tra film e documentari provenienti da quindici Paesi, accompagnati da 20 autori del continente asiatico.
Per offrire al pubblico romano l’opportunità di rivedere i film e i documentari che le tre giurie del festival hanno premiato, giovedì 4 dicembre si terrà un ultimo appuntamento al Cinema Nuovo Sacher, con l’intervento di Nanni Moretti che sarà presente alla manifestazione. Questi i titoli, con le motivazioni delle giurie che li hanno premiati e che verranno riproposti a partire dalle 15.30:
Ore 15.30 Premio Roma per il miglior film documentario: Supermen of Malegaon (India/Singapore), di Faiza Ahmad Khan, premiato “per l’originalità del soggetto là dove i protagonisti conoscono, studiano e rielaborano i modelli dell’industria del cinema occidentale ma anche di quella di Bolliwood. Non per niente – prosegue la nota della giuria – siamo nel Marhastra, la cui capitale Mumbay e’ motore dell’industria cinematografica indiana, ad altissima diffusione in grande parte del mondo. Rielaborazione ironica e sagace di una icona commerciale occidentale quale è Superman. Il risultato ottenuto con mezzi ridotti, in soli 15 giorni di lavorazione e con il contributo dell’intera comunità che ruota intorno agli autori, è una sorta di antidoto all’omologazione culturale nutrito da fantasia e ironia. Ottimo il ritmo, solo apparentemente semplice l’impianto narrativo in realtà molto solido e raffinato. Un backstage di straordinaria efficacia e freschezza che riesce a trasformarsi in un autentico docufilm in cui si riconosce la qualità dello sguardo dell’autrice”.
Il documentario segue nell’entroterra indiano un piccolo gruppo di persone la cui fantasia, associata al cinema, diventa la moneta con cui acquistare equilibrio. Malegaon, un paese nascosto nel centro geografico dell’India, è pieno di quelle tensioni molto comuni durante una grave depressione economica. Eppure ospita una minuscola impresa cinematografica che sforna divertenti parodie socialmente consapevoli, non convenzionali, a basso costo