Sottodiciotto Film Festival: “Megamind 3D” film d’apertura

Aspettando l’apertura, Sottodiciotto Film Festival (9-18 dicembre) anticipa l’anteprima nazionale di Megamind 3D – il nuovo, attesissimo animation-movie di Natale prodotto da DreamWorks – con un evento speciale mercoledì 8 dicembre, a Torino in Galleria Subalpina, alle ore 17.
Il Festival e Universal Pictures International Italy – in collaborazione con Cinema Ideal Cityplex, Reale Compagnia Italiana, Baratti e Milano, Sfashion Café e Arcadia Italian Restaurant & Sushi Bar – organizzano “A merenda con Megamind”, un appuntamento dedicato ai piccoli spettatori e alle loro famiglie.

In una sorta di divertente “junior flashmob”, i bambini potranno fare lo spuntino pomeridiano con il megacattivo più buono del mondo, che scherzerà e giocherà con loro (al ritmo della musica del film, già diventata una base da baby-dance nel viral spot diffuso dalla DreamWorks), regalando bellissime megamaschere. Unica regola per incontrarlo: vestirsi di azzurro/blu, il suo colore preferito, che troverà perfetta rispondenza anche nello scenario, illuminato proprio di blu, scelto per l’evento.

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“ma che Storia…” di Pannone premiato al Festival del Cinema Italiano di Madrid

Il docu-film di Gianfranco Pannonema che Storia…” si è aggiudicato il premio come miglior film documentario al 3° Festival del Cinema Italiano di Madrid, rassegna organizzata da Cinecittà Luce insieme all’Ambasciata d’Italia a Madrid e all’Istituto Italiano di Cultura di Madrid.

Presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, il film utilizza documenti eterogenei per raccontare il cammino dell’Italia nei suoi primi 150 anni di unità nazionale: le immagini dell’Archivio Storico Luce; le parole di scrittori e intellettuali, da Leopardi a Bobbio, da Sciascia ad Arbasino a Pascale; infine le musiche, con un ruolo decisivo, in una selezione dalle opere di Verdi e dal nostro canzoniere popolare, curata da Ambrogio Sparagna.

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Courmayeur Noir in Festival inaugura i suoi 20 anni con una torta dolce e “sanguinosa”

Una gigantesca torta di compleanno è stata tagliata per tutti gli spettatori che hanno affollato il Palanoir per festeggiare i venti anni del Festival, e una storia di vampire per inaugurare il concorso. Questa è stata la dolce e sanguinosa serata d’apertura della XX edizione del Courmayeur Noir in Festival.

Il Noir inaugura la sua ventesima edizione nel segno dei succhiasangue, con il film-shock del regista di “L’ondaDennis Gansel We Are the Night“, da poco uscito in Germania con successo e ben accolto all’American Film Market.
Ambientato in una Berlino hi-tech, il film “We Are the Night” racconta dell’amore fatale della ventenne Lena per una vampira bionda, mentre in città avviene una serie di misteriosi omicidi che metteranno la protagonista sul cammino di un poliziotto molto razionale. “Il mio film – ha spiegato Dennis Gansel è un moderno romanzo di formazione in cui mi interessa, come già ne I ragazzi del reich e ne L’onda, il rapporto tra il singolo e il gruppo, quell’attrazione letale che può spingerci oltre i confini della morale e della legge“.

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Mario Monicelli: l’ultimo saluto tra lacrime e discussioni

Monicelli se n’è andato con un’ultima manifestazione forte della sua personalità, un estremo scatto di volontà che bisogna rispettare. E’ stato un grande del cinema, non solo italiano, e un uomo meraviglioso“. Sono le parole pronunciate del capo dello Stato Giorgio Napolitano dopo aver reso omaggio al padre della commedia italiana presso la camera ardente allestita nella Casa del Cinema a Villa Borghese, dove questa mattina alle 11 è arrivata la bara, accolta da un capannello di persone, fra cui Giuliano Montaldo, che per salutare il collega e amico l’ha sfiorata. Il feretro è stato posto sotto il grande schermo nella sala più grande. Sopra la bara, un fiore rosso. All’entrata della sala, dove è stato proiettato un documentario sul regista, due corone di fiori, una delle quali inviata dalla famiglia Tognazzi. Fra i primi ad arrivare Gian Luigi Rondi, presidente del Festival di Roma, il premio Oscar Nicola Piovani, il presidente della Regione, Renata Polverini, Carlo Lizzani, l’assessore Umberto Croppi e Maria Sole Tognazzi insieme a tanta gente comune. All’interno, vicino al feretro, le tre figlie del regista, Martina, Ottavia e Rosa, l’ultima compagna Chiara Rapaccini, il figlio di Martina, Tommaso, e Niccolò Monicelli, figlio di uno dei fratelli del regista, Nino.

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Mario Monicelli è morto: addio al grande regista e sceneggiatore

Mondocinemablog vuole salutare Mario Monicelli, il regista morto suicida Lunedì 29 Novembre all’età di 95 anni.
Malato di cancro alla prostata, senza nessuna parola o biglietto per spiegare il suo gesto, si è gettato dalla finestra del 5° piano dell’Ospedale San Giovanni in Roma, dove era ricoverato. L’ultima persona che l’ha visto è stato un infermiere, con cui il regista si era confidato dicendo di sentirsi solo e depresso.

Il regista e sceneggiatore esordisce dietro la macchina da presa con Steno, con una serie di film che i due realizzano su misura per Totò, tra i quali spicca il celebre Guardie e ladri (1951).
Dal 1953 Monicelli inizia a lavorare da solo, continuando l’ attività di sceneggiatore, firmando alcuni capolavori del dopoguerra italiano e contribuendo ad uno dei periodi più fecondi del cinema del nostro paese, entrando di diritto nella storia.

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“A Natale mi sposo”: sfida di Cinepanettoni tra Boldi e Filmauro

Sono 550 le copie totali distribuite da Medusa, a partire dal 26 novembre, per l’uscita del film “A Natale mi sposo”, sfida natalizia di Massimo Boldi firmata dal regista Paolo Costella.

Ma stavolta il guanto lanciato al “rivale” De Sica e alla Filmauro è più evidente, per via del “Natale” nel titolo, che rimanda direttamente ai classici cinepanettoni.

Non è mica un logo De Laurentiis – sottolinea Boldi in conferenza stampa – e poi, anche fosse, sarebbe anche un po’ mio, visto che ho lavorato con la Filmauro per 25 anni. Questo è un film prettamente dedicato al Natale. Ho sempre fatto film popolari, mi piace far ridere il pubblico che mi vuole bene, che ormai è formato da tre generazioni di spettatori“.

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