The reader: Kate Winslet, la kapò innamorata

Nasce una polemica al Festival del cinema di Berlino intorno al film The Reader di Stephen Daldry con Kate Winslet e Ralph Fiennes, film fuori concorso.

Diretto dal regista di Billy Elliot e The Hours, tratto da un romanzo del tedesco Bernhard Schlink (pubblicato nel 1995), il film inizia come una bollente e anomala love story nella Berlino degli anni ’50 tra Michael (il giovanissimo David Kross), liceale quindicenne, e la bigliettaia di tram Hanna (un ruolo che inizialmente doveva andare a Nicole Kidman, sostituita dalla Winslet perché incinta). Lei ha il doppio dei suoi anni ed è piuttosto scorbutica ma la passione li unisce: fanno l’amore tutti i giorni dopo la scuola, lei lo insapona nella vasca da bagno e in cambio gli chiede di leggerle libri su libri, parole che la giovane donna divora con passione e stupore. Insieme scoprono buona parte dei capisaldi della letteratura occidentale, dall’Odissea alla “Signora col cagnolino” di Cechov, poi all’improvviso lei sparisce senza lasciare tracce né spiegazioni.

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Ritorno a Katyn

Anche se girato nel 2007 e presentato a molti festival internazionali nello scorso anno, solo adesso Katyn arriva nelle sale cinematografiche. Una sorta di passaggio obbligato tra le trame della burocrazia o volontà di farlo cadere nel dimenticatoio, questo film racconta la ricerca di verità a costo della propria libertà o peggio della vita.

Il 17 settembre 1939 la Polonia viene invasa. Da ovest dalle truppe di Hitler e da est dall’Armata Rossa. 18.000 ufficiali dell’esercito, 230.000 soldati e 12.000 ufficiali di polizia vengono arrestati dai russi. Tutti i graduati vengono portati in campi di concentramento e nella primavera del 1940, su espresso ordine di Stalin, 15.000 di loro vengono uccisi con un colpo alla nuca e seppelliti in fosse comuni nella foresta vicino a Katyn. I tedeschi scopriranno le fosse nell’aprile del 1943 ma i russi scaricheranno su di loro la colpa del massacro. Solo nel 1990 per la prima volta ammetteranno la responsabilità.

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cinema Gnomo di Milano: una nuova avventura

A Milano, il 7 febbraio 2009 riaprirà le porte il cinema Gnomo di via Lanzone con una grande inaugurazione alle ore 20:00.

Come ha dichiarato l’Assessore al Tempo Libero del Comune l’obbiettivo primario è dare attenzione al futuro attraverso nuovi linguaggi e nuove tendenze. La sala rappresenta un’importante realtà del nostro patrimonio e viene presentata dopo un lavoro di restyling che ne ha permesso l’ammodernamento. Un intervento tecnico che trova un corrispettivo nella volontà di fare di questa struttura un nuovo punto di riferimento nel panorama culturale milanese.

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10 anni di Festival del Cinema Europeo a Lecce

Il Festival del Cinema Europeo raggiunge il traguardo dei 10 anni di attività e si svolgerà a Lecce dal 31 marzo al 5 aprile.

In dieci anni il Festival salentino, riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come manifestazione d’interesse nazionale, è riuscito a imporsi nel panorama italiano come tra i più importanti appuntamenti con il cinema europeo. Nel corso delle edizioni ha ospitato registi di fama internazionale come Krzysztof Zanussi, Carlos Saura, Otar Iosseliani, Jules Dassin, Andrzej Wajda, Edgar Reitz, Andrej Tarkovskij, Theo Anghelopoulos e Nikita Michalkov.

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Berlinale orfana di film italiani, e scoppia la polemica.

A pochi giorni dall’inizio del Festival Internazionale di Cinema di Berlino alla sua 59esima edizione, il dato, per noi, più importante è l’assenza assoluta di film italiani sia in concorso che fuori concorso.

Se escludiamo la presenza di Ermanno Olmi e il suo documentario Terra madre nella sezione Berlinale special, dobbiamo accontentarci di essere raprresentati da Riccardo Scamarcio e Monica Bellucci, che non posso far altro che avvalorare la tesi del direttore della Mostra Dieter Kosslick.
Infatti, dopo le dichiarazioni del direttore della Berlinale, poco professionali e alquanto offensive all’indirizzo del cinema italiano, ne è nata una polemica con il Sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro. Il politico italiano ha fatto notare la massiccia presenza di film di produzione tedesca in tutto il programma del festival, confermando la realtà lobbistica del cinema internazionale ed accusando il Festival di Venezia di non fare la stessa cosa. Il sottosegretario replica alle parole di Kosslick che avrebbe affermato. “Nessun italiano a Berlino perché ormai gli italiani fanno solo film culinari, con qualche rara eccezione tipo Gomorra“, riabilitando un termine coniato da Brecht per sottolineare il carattere noioso e pedante di alcuni spettacoli teatrali “kulinarisch”, buoni solo a far digerire, sostenendo che le 90 opere tedesche presentate in questo festival, potrebbero non essere tutte quante dei capolavori.

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Il Festival di Clermont-Ferrand di cortometraggi parla anche italiano

Il 31° Festival International du Court Métrage, in svolgimento a Clermont-Ferrand dal 30 gennaio al 7 febbraio, ospita, all’interno della 24esima edizione del Mercato, l’Italian Corner, uno stand promosso e organizzato dal CNC-Centro Nazionale del Cortometraggio e dalla CSC Production, con il contributo dell’ICE-Istituto Nazionale per il Commercio Estero. All’iniziativa aderiscono e collaborano alcuni dei più importanti Festival nazionali di settore: Cinema Corto in Bra di Bra (CN), Circuito Off di Venezia, Concorto di Pontenure (PC), Maremetraggio di Trieste, Riff Awards di Roma, Sedicicorto di Forlì.

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