Il film Teza trionfa al Festival di Cartagine

Il film Teza di Haile Gerima (Etiopia) – già Premio Speciale della Giuria alla 65. Mostra di Venezia – ha vinto il Tanit d’ Oro alle 22me Giornate Cinematografiche di Cartagine, il più antico e più importante festival del continente africano, il cui concorso è riservato a film africani e arabi.

All’opera di Gerima – particolarmente acclamata a Venezia dalla critica internazionale – sono andati anche altri 4 premi ufficiali (migliore sceneggiatura, miglior fotografia, migliore musica, miglior attore non protagonista), ed è la prima volta nella storia delle Giornate di Cartagine che il Tanit d’ Oro riceve anche altri premi. La giuria, così come tutta la stampa e i media africani e arabi, hanno gridato al capolavoro, definendo Teza un film epocale per il cinema del continente.

Teza è la cronaca del ritorno al suo paese d’origine – dopo alcuni anni in Germania studiando medicina – dell’intellettuale etiope Anberber, durante il repressivo regime marxista di Haile Mariam Mengistu. Anberber prende coscienza del proprio disallineamento e della propria impotenza, di fronte alla dissoluzione dei valori umani e sociali del suo popolo. Il sogno di utilizzare le proprie conoscenze per migliorare le condizioni di salute degli Etiopi, viene infranto da una giunta militare che utilizza gli scienziati per scopi politici.

Read more

Spiagge di un altro pianeta

In Anteprima il 7 novembre al cinema Anteo di Milano esce il film Un altro pianeta del regista Stefano Tummolini. Classe 1969 Tummolini viene da collaborazioni di tutto rispetto, da Maurizio Ponzi di Besame Mucho a Ferzan Ozpetek de Il bagno turco, passando ahimè anche da fiction televisive di seconda e terza scelta (come ai mercati generali) da Il bello delle donne a Distretto di Polizia. Presentato al Festival del Cinema di Venezia Off, questo è il suo primo lungometraggio è si butta subito a capofitto in zone inaspettate. Chi lo ha definito un piccolo Rohmer ma più disinibito, chi vi scorge lezioni di zavattiniana memoria arrivando al dunque sembrerebbe un piccolo gioiello di parsimonia artistica. Un badget quasi inesistente, per gli standard di oggi, solo 1000 euro, una videocamera digitale, una spiaggia, di quelle libere e il mare, tanto quello non si paga.
La colonna sonora quasi completamente inedita, scritta da un giovane autore napoletano, Francesco Maddaloni, tra cui spicca Non sarò mai una sirena interpretata da Leopoldo Mastelloni e come cameo finale la canzone Mediterranea di Giuni Russo in una inedita versione live.

Read more

Lazio: sette professioni del cinema entrano nel repertorio regionale

Nei prossimi giorni sul Repertorio regionale dei profili professionali e formativi saranno inclusi i sette profili innovativi del cinema – scenografo, aiuto regista, montatore, costumista, autore della fotografia, tecnico di ripresa e del suono – che hanno ricevuto il via libera dalla Giunta regionale durante la sua ultima seduta, dopo l’approvazione delle parti sociali. Questa è un’indicazione importante sia per chi si rivolge alla formazione, sia per le agenzie formative, che dovranno adeguare i corsi e gli standard alle conoscenze ed alle competenze inserite nel Repertorio stesso, per poter acquisire una qualifica professionale spendibile. “Questa iniziativa – ha detto l’Assessore all’Istruzione, Silvia Costa – si colloca nell’ambito di una forte azione strategica dell’Assessorato e della Giunta, concordata con l’Assessore alla Cultura, Giulia Rodano, di qualificare figure e profili del comparto cinematografico, audiovisivo e dello spettacolo dal vivo, in collaborazione stretta con le categorie del settore. In questo quadro si inserisce l’attivazione del Tavolo, avviato prima della pausa estiva, con le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam). Vogliamo, infatti, investire nelle professionalità di un settore strategico per Roma e per il Lazio, ma anche nell’ampliamento delle opportunità di occupazione e di sviluppo dell’imprenditoria nel settore.”

Read more

Cinema senza barriere: emozionarsi e sentire il cinema insieme

Al via martedì 4 novembre 2008, allo Spazio Oberdan di Milano, la 4^ edizione della rassegna dedicata a chiunque sia appassionato di cinema: Cinema senza barriere. Non un cinema per disabili o per normodotati, ma un’esperienza umana e artistica da condividere con chiunque ami la settima arte.

Cinema senza barriere – progetto ideato da AIACE Milano, Eva Schwarzwald e Romano Fattorossi, con il sostegno degli Assessorati alla Cultura, al Lavoro e alle Politiche Sociali della Provincia di Milano e della Fondazione Banca del Monte di Lombardia – ha realizzato in questi anni un servizio culturale continuativo per le persone con disabilità della vista e dell’udito, cui è stato facilitato l’accesso al cinema, intervenendo con audiocommento e sottotitolatura su film di normale distribuzione in sala.

22 le pellicole programmate nelle passate edizioni, 8 le date in calendario per la stagione 2008-2009: film d’apertura è “Fame Chimica“, di Paolo Vari e Antonio Bocola, pellicola cult della Milano Cinematografica e omaggio alla città che per prima, nel 2005, si è fatta promotrice di questa iniziativa. Il programma completo sarà a breve on-line.
La scelta delle pellicole, pur cercando di spaziare tra vari generi, è orientata verso film che abbiano una storia raccontabile, film non troppo d’azione, intelligenti e non volgari. Non sempre la popolarità di un film o il suo successo al botteghino sono garanzie sufficienti per realizzare una buona audiodescrizione. Non ogni film si presta ad essere accompagnato da descrizioni complementari, non sempre c’è lo “spazio” per intervenire con l’audiocommento, alcuni tipi di azioni (battaglie o scene violente) mal si prestano ad essere raccontante.

Read more

Torna Sulmonacinema Film Festival

Dal 3 all’8 novembre torna Sulmonacinema Film Festival: giunto alla XXVI edizione, l’appuntamento diretto da Roberto Silvestri continua a dar voce ai nuovi talenti, con la consueta attenzione per tutte le tendenze del cinema contemporaneo, dalla fiction al documentario, con opere spesso invisibili, o che conquistano la propria visibilità soltanto nei circuiti alternativi, lontano da quelli commerciali. Continua anche la ricerca delle opere di cineasti italiani che fuggono all’estero per lavorare (gli “italieni”) o stranieri che «lavorano» in Italia.

Osservatorio privilegiato sul cinema di qualità, il Festival propone in concorso una decina di titoli, tutte opere prime o seconde che saranno valutati da una giuria guidata dall’attrice Sonia Bergamasco e composta da studenti di cinema provenienti dalle principali scuole e università italiane. Quest’anno tra i titoli in concorso l’opera seconda del pluripremiato Augusto Contento (sulmonacinema 2007, miglior regia e miglior film), con Tramas, un documentario girato a São Paulo del Brasile, una riproduzione dello spazio metropolitano in quanto trama indecifrabile, che modella e spesso piega i destini degli uomini. In anteprima assoluta Beket di Davide Manuli, commedia surreale girata in bianco e nero, usando i paesaggi naturali della Sardegna come assoluti protagonisti del film. E poi Cover Boy di Carmine Amoroso e Riprendimi, opera seconda di Anna Negri con Alba Rohrwacher.

Read more

Cineshow e Annamode presentano gli abiti simbolo del cinema italiano

Il cinema è anche sogno, creatività ed immaginazione. Per questo il cartellone di appuntamenti in programma a CineShow – il primo salone professionale creato in Italia per il cinema, la televisione ed il multimedia, a Torino dal 18 al 20 novembre – si arricchisce di importanti momenti culturali e d’intrattenimento.

Uno di questi è rappresentato dalla mostra d’abiti di scena dall’azienda romana Annamode che fin dal 1946 ha lavorato con i più grandi registi italiani e stranieri – ad iniziare da Luchino Visconti e Franco Zeffirelli – e che ancora oggi continua ad essere il punto di riferimento di grandi produzioni cinematografiche nazionali ed internazionali così come per i grandi teatri d’opera e di prosa.

Grazie ad Annamode si potranno ammirare da vicino alcuni degli abiti simbolo del cinema italiano: uno su tutti, quello indossato da Sophia Loren in Matrimonio all’italiana, nel film del 1964 diretto da Vittorio De Sica. O ancora, quello che avvolse le forme burrose di Scarlett Johansson nel film di Mike Barker A good woman.

Read more