Il nuovo film in costume : La Duchessa , rivoluzionerà la figura femminile del ‘700

Lady Georgiana Spencer è una giovane aristocratica in età di matrimonio che Sposando William Cavendish, duca del Devonshire, dovrà rassegnarsi all’indifferenza del marito che riscatterà diventando la beniamina della gente comune. Da mercoledì 24 dicembre 2008 al cinema.
Tratto dalla biografia firmata da Amanda Foreman, La duchessa è un film in costume che cerca di rivoluzionare la figura femminile del ‘700 attraverso le imprese eroiche dell’ Imperatrice della moda, famosa non solo per la sua bellezza e il suo coinvolgimento nella politica, ma anche per la sua passione al gioco e le sue pene d’amore.

TRAMA DEL FILM: LA DUCHESSA

Il film è ambientato alla fine del ‘700.
La Duchessa, è la storia dell’ affascinante Lady Georgiana Spencer che,famosa nella sua epoca per la sua straordinaria bellezza e il suo fascino, divenne un personaggio contestato per i suoi gusti bizzarri e la sua passione per il gioco.

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Esce a Dicembre il nuovo film di Mark Herman: IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE, un film sul Nazismo raccontato ai giovani

L’amicizia fra il figlio di un ufficiale nazista ed un ragazzino ebreo rinchiuso in un campo di concentramento avrà delle terribili conseguenze… Da venerdì 19 dicembre 2008 al cinema

Il bambino con il pigiama a righe è un film evocativo di un’epoca nera e tragica, rivista attraverso la psicologia di un’amicizia infantile complicata da una realtà storica di discriminazioni e di selezioni razziali. A differenza di La vita è bella e di Train de vie, Il bambino con il pigiama a righe non è una favola dove ognuno ha un ruolo specifico, al contrario nel film di Herman i due universi, quello del Bene e quello del Male, si uniscono fino a confondersi e a sconvolgersi. Saranno l’inadeguatezza e la debolezza degli adulti, anche di quelli buoni, a obbligare i bambini a prendere in mano il proprio destino e a determinarlo. Sarà proprio il regista inglese ,Herman , a mettere in scena le ingiustizie e i rapporti di forza attraverso episodi quotidiani, immersi nella severità dei colori freddi, rendendo la storia sempre più straziante.

TRAMA DEL FILM: IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE

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In uscita per il 19 Dicembre 2008 il film Come un Uragano con Richard Gere e Diane Lane

Richard Gere & Diane Lane di nuovo insieme in un Film Drammatico e Sentimentale, Romantico, Appassionato e Suggestivo. Ecco tutti gli ingredienti per un perfetto Film di Natale

Dopo Le parole che non ti ho detto e Le pagine della nostra vita, Come un uragano è uscito nel 2002, ed è ora diventato un film, che sarà nelle nostre sale dal 19 dicembre 2008. Nicholas Sparks ormai famosissimo per i suoi romanzi in cui sono protagonisti i sentimenti immagina come protagonisti una coppia che abbiamo già visto lavorare insieme: Richard Gere e Diane Lane. Non è un caso che i due attori dimostrino un feeling già ben rodato. Lo stesso Sparks si è dichiarato entusiasta del successo del film, e in particolare della performance di Richard Gere e Diane Lane.
Diane Lane interpreta Adrienne una donna in crisi col marito che l’ ha tradita con la sua migliore amica. Richard Gere interpreta Paul Flanner , un uomo che ha vissuto tutta la vita inseguendo la sua carriera di medico, e ora decide di andare a Rodanthe per affrontare una pesante crisi di coscienza.
TRAMA DEL FILM: COME UN URAGANO

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Never Back Down: impossibile non andare a vederlo!

Il cinema americano rimette le lancette dell’orologio indietro.
Non è questione di ore solari, ma voglia di ributtarsi a corpo morto sul ‘full contact’. Cinema senza esclusione di colpi, di quelli che mandavano in solluchero le platee degli anni Ottanta, sferrando colpi proibiti a cui era impossibile resistere.

L’epoca di Van Damme e dei suoi epigoni è definitivamente chiusa? Non fa niente. Jeff Wadlow (lo avevamo già apprezzato nel suo precedente “Nickname: Enigmista“) aggiorna quella straordinaria formula ludica al cinema di oggi. E non racconta di supereroi nerboruti pronti a tutto pur di avere la meglio sull’avversario, ma taglia trasversalmente il mondo giovanile.

Never Back Down” (letteralmente ‘mai cedere, mai tirarsi indietro’) non è semplicemente un affresco di corpi in lotta, punta più in alto. E in primis racconta i giovani d’oggi, regalandoci uno spaccato muscolare e avvincente di un universo abitato da ragazzi che si affacciano alla vita e di desideri pronti ad esplodere con tutta la forza.
Non basta. Perché il film di Wadlow passerà alla storia del cinema di genere come la prima opera ad aver messo al centro del racconto le cosiddette ‘Mixed Martial Arts’, vale a dire le arti marziali miste.

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Max Payne: dal videogioco al grande schermo!

Ispirato all’omonimo e famosissimo videogioco Max Payne, il film uscirà finalmente nelle nostre sale il prossimo 28 Novembre.

Max Payne, dalla sua uscita nel 2001 ha riscosso un enorme successo e ha vinto numerosi premi da agenzie e riviste videoludiche. La 20th Century Fox ha investito, acquistando i suoi diritti, per trasformarlo nel film che vedremo sui grandi schermi, girato dal regista John Moore.

Max Payne è un poliziotto ribelle e un antieroe, determinato a trovare le persone responsabili dei brutali omicidi della sua famiglia e del suo collega. In cerca di vendetta, la sua indagine ossessiva lo porta in un viaggio da incubo nei bassifondi più oscuri.
Mentre il mistero si infittisce, Max è obbligato a combattere dei nemici sovrannaturali e fronteggiare un tradimento impensabile.

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Galantuomini: dal 21 Novembre al cinema

Galantuomini, un film di Edoardo Winspeare, ci parla del Salento, una terra di confine cambiata radicalmente dagli appartenenti della Sacra Corona Unita, l’organizzazione mafiosa a cui il titolo fa ironicamente riferimento.
E nel bel mezzo di criminalità e corruzione, nasce una storia d’amore tra Ignazio e Lucia, due bambini cresciuti insieme che si rincontrano da adulti molti anni dopo. Solo che sono cambiati anche loro insieme alle innocenti terre salentine e dovranno scontrarsi con nuove realtà.

Nel cast: Donatella Finocchiaro nel ruolo di Lucia, Fabrizio Gifuni nel ruolo di Ignazio, e poi Beppe Fiorello, Gioia Spaziani e Marcello Prayer.

Lecce, anni ’90. Ignazio è uno stimato giudice che è da poco rientrato in città dopo aver lavorato per molti anni al Nord. Rivede Lucia, la donna di cui è sempre stato segretamente innamorato fin da piccolo. La donna lavora come rappresentante di profumi, ma si tratta di una copertura. In realtà Lucia è diventata il braccio destro del boss Carmine Zـ, uno dei capi della Sacra Corona Unita, la nuova organizzazione criminale che in quegli anni raggiunge il suo apice di potenza e ferocia. Ignazio ritrova anche il suo amico d’infanzia Fabio, con cui insieme all’indomita Lucia formava un terzetto indivisibile, negli anni della loro giovinezza. Erano gli anni Sessanta, quando il Salento era considerato ancora un’ “isola felice”…

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Anne Hathaway: venerdì 21 Novembre in sala con “Rachel sta per sposarsi”

Anne Hathaway è protagonista di Rachel sta per sposarsi (Rachel Getting Married) il nuovo film drammatico di Demme Jonathan (vincitore del Premio Oscar come miglior regia per Il silenzio degli innocenti) che uscirà nelle nostre sale Venerdì 21 Novembre.
Nel cast anche Debra Winger, vincitrice del Premio Oscar come miglior attrice protagonista in Ufficiale e Gentiluomo accanto a Richard Gere.
Il film racconta di Kym (Anne Hathaway) che torna a casa della famiglia per il matrimonio della sorella Rachel (Rosemarie Dewitt), portando con sè una lunga storia di crisi personali, conflitti familiari e tragedie. La grande quantità di amici presenti al matrimonio della coppia si è riunita per un felice weekend di feste, musica ed amore, ma Kym, con le sue taglienti frasi secche e un’inclinazione naturale a provocare dei drammi, rappresenta un catalizzatore per le tensioni a lungo sopite nelle dinamiche familiari. Pieno di personaggi ricchi ed eclettici che rimangono un marchio di fabbrica dei film di Jonathan Demme, Rachel sta per sposarsi dipinge un ritratto di famiglia toccante, sensibile e talvolta esilarante. Il regista, la sceneggiatrice esordiente Jenny Lumet e un cast stellare esprimo il dramma di queste persone complesse ma affascinanti con un grande affetto e generosità di spirito.

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Amore che vieni, amore che vai

Il 14 Novembre esce Amore che vieni, Amore che vai, un film di Danele Costantini, liberamente tratto dal romanzo Un destino ridicolo di Fabrizio de Andrè e Alessandro Gennari.
Il regista parla di Fabrizio De Andrè, di cui ha sempre ammirato, oltre alle straordinarie qualità poetiche e musicali, anche la grande libertà creativa, l’apertura mentale e culturale che lo hanno portato, nel tempo, a rischiare e mettere in discussione il proprio lavoro, collaborando con musicisti e autori tutti di grande personalità tra cui Gian Piero Reverberi, Nicola Piovani, Francesco De Gregori, Ivano Fossati
Lo stesso senso del rischio, lo stesso sentimento di libertà, hanno spinto De Andrè, nella prima metà degli anni ’90, a scrivere un romanzo “Un destino ridicolo“, assieme allo psicanalista-scrittore Alessandro Gennari.
Nonostante la personalità e il talento di Gennari, “Un destino ridicolo” sembra appartenere soprattutto a De Andrè, tanto è denso di rimandi al suo mondo poetico-musicale, in particolare a quello degli anni ‘60. Ecco, quindi, che non si è trattato soltanto di adattare un romanzo, ma anche di abbandonarsi alle suggestioni poetiche di alcune canzoni memorabili come “Bocca di Rosa”, “Via del Campo”, “La città vecchia”, “Amore che vieni amore che vai”.

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The Burning Plan: un dolce girotondo di frammenti di vita

Guillermo Arriaga: un genio che la critica ha definito uno dei più grandi narratori contemporanei. Uno capace di incidere sul suo tempo, di lasciare un segno che resta. Un artista in grado di ‘testimoniare’. Prima nero su bianco, nei suoi straordinari romanzi. Poi al cinema, questa volta con The Burning Plan – Il confine della solitudine.
La vita di Guillermo Arriaga (classe 1958) sembra strappata dalle viscere di uno dei suoi indimenticabili personaggi. Nasce a Città del Messico, cresce fra privazioni e botte in un quartiere dimenticato da Dio e dagli uomini. Ne prende talmente tante da perdere l’olfatto. Ma il profumo amaro della strada non lo scorderà mai. L’unico modo per continuare a (r)esistere è immaginare che il mondo non finisca lì.
Immaginare che da qualche altra parte del mondo le cose vadano diversamente.
I suoi primi testi Arriaga se li scrive con la penna della fantasia nel grande libro del cuore. E capisce subito una cosa. Riportare su carta la vita è impossibile. Troppo complessa, troppo sfaccettata, troppo multiforme. E allora scatta la domanda da un milione di dollari: come prenderla questa maledetta e meravigliosa esistenza? Da che parte afferrarla? La risposta è chiara e semplice: abbracciandola in toto. E rinunciando subito ad ogni tipo di linearità.
E’così che il suo stile (venuto prepotentemente fuori già dai primi testi) muta in un gran bel groviglio di scivoli temporali, puzzle spaziali e sguardi bruciati dall’assoluto.

Guillermo parte dalla terra e punta verso il cielo.
E Inarritu (uno dei registi contemporanei più necessari), innamorandosi del suo sguardo sul mondo e sulle cose, gli affida gli script di “Amores perros“, “21 grammi” e “Babel” (col quale Arriaga vince il premio Oscar).
Intanto lo scrittore messicano medita sul suo futuro e fa un pensierino: passare dietro la macchina da presa. Ma prima butta giù lo scipt de “Le tre sepolture“, magnifico esordio alla regia di Tommy Lee Jones e capisce che in fondo si tratta di un passaggio automatico, spontaneo, naturale. Ottima idea.
Eccoci allora a “The Burning Plain“, presentato con straordinario successo di pubblico e critica allo scorso Festival di Venezia.

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