Chi ha ammazzato Berlusconi?

“Ho Ammazzato Berlusconi” Il film in uscita nelle sale il prossimo 13 giugno racconta una storia “fantapolitica”.. particolare! All’indomani delle elezioni politiche del 2001, Matteo Luisi litiga violentemente con la moglie Livia, che lo accusa di aver votato per il vincitore delle elezioni, Silvio Berlusconi. Livia, appassionata militante di sinistra, non riesce ad accettare che il suo compagno abbia optato per il “nemico”, dopo aver affrontato anni di convivenza all’insegna di un condiviso anelo sociale e politico.
La scelta di Matteo provoca l’abbandono da parte di Livia del tetto coniugale e la conseguente morte, causata dalla caduta di un pezzo di aereo proprio nel giardino di casa Luisi.
Matteo, sconvolto per il decesso della moglie, esce di casa nel bel mezzo di un temporale ed investe un uomo, che si rivelerà essere proprio il neo-eletto Silvio Berlusconi. Questo incidente sarà il motore di equivoci e avventure, che trovano un terreno fertile nell’alternarsi di allucinazione e realtà, in cui diventa sempre più difficile distinguere i personaggi reali dalle creazioni fantastiche di una mente che inizia il suo percorso verso l’alienazione. Il cadavere di Silvio Berlusconi non significa che il leader sia morto perché il suo volto sorridente continuerà ad apparire nelle trasmissioni televisive.

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Noi due sconosciuti: il 12 Giugno al cinema


La vincitrice del premio Oscar® Halle Berry e il vincitore del premio Oscar® e Palma d’Oro a Cannes 2008 Benicio Del Toro sono gli straordinari protagonisti del nuovo film di Susanne Bier, prodotto dal premio Oscar® Sam Mendes (American Beauty).
Noi due sconosciuti racconta con sguardo intenso e partecipe l’incontro inaspettato tra due anime perdute, due persone distanti solo in apparenza e unite dal destino, capaci di affrontare insieme le scelte più difficili della loro vita.

Con Noi due sconosciuti la regista danese Susanne Bier realizza la sua prima pellicola per il mercato americano dopo il successo mondiale di film come “Dopo il matrimonio” (“After the Wedding” candidato all’Oscar® 2006) “Open Hearts” (2002) e “Non desiderare la donna d’altri (“Brothers” 2004”), distribuito dalla Teodora Film e candidato a 11 European Film Academy. Le storie della Bier, molto dirette ed emotivamente molto intense, hanno conquistato un pubblico sempre più vasto grazie anche alla capacità di sorprendere lo spettatore con elementi narrativi inaspettati.

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Quando tutto cambia: la commedia sentimentale dell’anno


Il desiderio di maternità. La voglia di rifarsi una vita. La tentazione di andare oltre. Se stessa, prima di tutto.
Quando tutto cambia è prima di tutto un febbrile dizionario amoroso, pensato, realizzato e declinato interamente sul corpo e sull’anima di Helen Hunt.

Un film omaggio? No, molto di più. Un’opera in cui scalcia un vissuto da pelle d’oca. Nessun rimasticamento, nessun patto, nessun filtro.
Helen Hunt è stata lontana dal cinema qualche anno. L’abbiamo vista di recente in “Bobby”, ma si è trattato di una brevissima parentesi.
La verità è che dopo straordinari successi come “Qualcosa è cambiato” e “What Women Want”, ha voluto dire la sua. Dirigendosi, certo, e ancor di più mettendosi in scena con una sincerità quasi imbarazzante.
La Pellicola è stata presentata per la prima volta lo scorso settembre al Toronto Film Festival, inoltre ha fatto conquistare ad Helen Hunt un premio come Regista Rivelazione dell’Anno agli ShoWest Award 2008.

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Corazones de Mujer: il film che ha incantato il Festival di Berlino

C’era una volta il miglior sarto di vestiti arabi della città: si chiamava Shakira (A. Amehri) e c’era una promessa sposa a cui lui doveva fare il vestito da matrimonio: Zina (G. Waldi). Il problema era che Zina aveva già perso la verginità e nel mondo arabo non è permesso. Per tornare a “chilometri zero” saliranno al volante di una vecchia Alfa Romeo spider, da Torino fino in Marocco e… inizieranno il viaggio che le salverà la vita.

Contrariamente a quanto si direbbe dal titolo e dal nome del regista, il film Corazones de Mujer è dei due registi e produttori italiani Davide Sordella e Pablo Benedetti: “K. Kosoof” è il loro nome d’arte collettivo e in arabo vuol dire eclisse. Corazones de Mujer narra la storia vera di un sarto travestito di origine marocchina e di una promessa sposa araba che vive a Torino e deve recuperare la verginità perduta.

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Tropa De Elite – Gli squadroni della morte

TROPA DE ELITE, Orso d’Oro al 58. Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dall’autore di “City of God”, esce al cinema venerdì 6 giugno.

Chi crede di conoscere tutte le storie che riguardano la realizzazione travagliata di TROPA DE ELITE si sbaglia. C’è molto più di quanto non sia già stato pubblicato. “Forse per l’argomento, ma sicuramente per lo sforzo della troupe, questo film è nato con una energia diversa, è stata un’esperienza unica”, afferma l’attore Caio Junqueira parlando della sua dodicesima interpretazione cinematografica. Anche l’abituale burocrazia, cui un film deve sottoporsi per ottenere i nullaosta per le riprese, è andata avanti contro ogni regola, racconta il regista José Padilha. Il produttore Marcos Prado rivela anche le conseguenze più drammatiche del furto e del sequestro di cui è stata vittima la troupe al Morro Chapéu Mangueira, Leme.

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Bratz: il 6 Giugno sul grande schermo

Le famosissime bambole BRATZ prendono finalmente vita e finalmente le potremo vedere sul grande schermo dal 6 Giugno.

Il film è diretto da Sean McNamara e il cast è composto da Logan Browning, Janel Parrish, Nathalia Ramos, Skyler Shaye, Jon Voight, Chelsea Staub.

Sasha, Jade, Yasmin e Cloe sono quattro ragazze adolescenti che condividono sogni e aspirazioni e insieme formano il quartetto BRATZ. Prima di affrontare il loro primo giorno di scuola superiore alla Carry Nation High School le BRATZ fanno un patto per rimanere amiche del cuore.

Tuttavia le quattro ragazze non sono mai state esposte alle pressioni provocate dall’inserimento in una rigida serie di protocolli sociali basati su gruppi di persone e dovranno fare i conti con il preside della scuola Dimly e la sua terribile figlia Meredith.

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L’Anno in cui i miei genitori andarono in vacanza

Il 6 Giugno esce nelle nostra sale “L’Anno in cui i miei genitori andarono in vacanza” diretto da Cao Hamburger.

Nel 1970 il Brasile e il mondo intero sembrano essere sconvolti, ma la maggiore preoccupazione nella mente del dodicenne Mauro, un ragazzino medio borghese di padre ebreo e madre cattolica, non ha niente a che vedere con la proliferazione delle dittature militari in Sud America o con la guerra in Vietnam. Il suo sogno più grande è vedere il Brasile diventare per la terza volta vincitore della Coppa del Mondo.
Mauro si trova in quel momento della vita in cui si passa dall’infanzia all’adolescenza. I genitori, militanti di sinistra, costretti a vivere in clandestinità, si trovano costretti per un periodo ad affidare il figlio al nonno Mòtel, al quale però è accaduto qualcosa di inaspettato. Il ragazzino rimane solo senza avere la possibilità di informare i suoi genitori. E’ il vicino di suo nonno, Shlomo, un vecchio ebreo solitario impiegato nella sinagoga locale, che finisce per prendersi cura di Mauro. Questa convivenza inaspettata svela ad entrambi un mondo fino ad allora sconosciuto.
Mentre aspetta con ansia la telefonata dei genitori, Mauro ripercorre, in un certo senso, la storia dei suoi nonni – ebrei immigranti – alle prese con una realtà del tutto nuova.

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Il Resto della notte

Il regista romano ambienta il film in una Brescia dove sono ben visibili le contraddizioni tra le comunità del Nord e immigrati clandestini arrivatio ora ad un punto di collisione e rottura. Ricchi industriali, ghetti sordidi e blindate ville superlusso, tossicomani irrecuperabili e giovani ingenui e innocenti condannati a perdere la speranza. ‘Il resto della notte’ è girato con notevole aderenza alle persone e alle cose, una tangibile realtà che rende credibile la proiezione. La storia ruota intorno ad una ricca famiglia in cui lavora una giovane rumena, la padrona di casa moglie di un industriale di provincia, sofferente da tempo di disturbi nervosi, si convince che la giovane domestica rumena, Maria, sia responsabile della sparizione di alcuni oggetti preziosi nella propria casa. Senza prove, contro la volontà del marito Giovanni e soprattutto della giovane figlia Anna, la donna decide di licenziare su due piedi la giovane.

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