Chiamata senza risposta: il brivido da oggi nelle nostre sale


“Qual’è il suono della morte?”
Nel Thriller soprannaturale “Chiamata senza risposta” alcune persone cominciano a ricevere messaggi che rivelano il loro funesto destino sul cellulare.
Benchè i messaggi possano essere cancellati, il loro numero rimane memorizzato.

Beth Raymond (Shannyn Sossamon) è traumatizzata quando lei stessa diventa testimone delle morti orribili dei suoi amici che due giorni prima avevano ricevuto il messaggio.
Beth sa che entrambi avevano ricevuto il messaggio sul loro cellulare sul quale erano registrati i loro ultimi momenti di vita.
Le chiamate sono state ricevute alcuni giorni prima che morissero, ma ogni morte è avvenuta precisamente come e quando i messaggi avevano predetto.

La polizia pensa che Beth sia pazza tranne l’agente investigativo Jack Andrews (Edward Burns) la cui sorella è morta in uno strano incidente che ha delle somiglianze con quelli avvenuti agli amici di Beth… Jack e Beth insieme lavoreranno per svelare il mistero che si cela dietro queste chiamate.
Ma proprio mentre sono vicinissimi alla verità, il cellulare di Beth comincia a squillare con un lugubre presagio e la lettura dice una risposta senza chiamata.

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The Hitcher torna sul grande schermo

Il film Trhiller “The Hitcher” segna il gran ritorno della ‘lunga strada della paura’

Vi dice nulla John Ryder? A noi sì. E non sono bei ricordi. C’erano sperdute e immense strade dell’America più profonda, c’era la pioggia martellante sull’asfalto, c’era un autostoppista che chiedeva un passaggio.. E c’era sangue, tanto copioso sangue pronto a divorare i sogni di una gioventù seppellita in qualche squallido motel di provincia.

C’era “The Hitcher”, che è come dire il meglio di un certo cinema americano degli Ottanta, una perla ancora oggi inarrivabile di ambiguità e soffusa cattiveria, un road-movie che sconfinava nell’horror e che mette ancora oggi i brividi.
Un meraviglioso film maledetto, un vero cult strizzato fra l’abitacolo di una macchina in fuga e gli occhi venati di pura follia di un memorabile Rutger Hauer.
Chi è davvero John Ryder? Un pazzo certo, un maniaco all’ultimo stadio, ma anche la quintessenza di un male degenerato in forme perturbanti.

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Once, Oscar 2008 per la colonna sonora, esce nelle nostre sale

“…Quante volte puoi trovare la persona giusta? Una volta”
Oscar del cinema 2008

Nanni Moretti presenta ONCE, la storia di due spiriti affini che si incontrano nel caos delle strade di Dublino. Lui è un musicista di strada troppo insicuro per cantare in pubblico le sue canzoni. Lei è una giovane madre che tenta di districarsi in quella strana città sconosciuta.
Lui è tormentato dal ricordo di un grande amore perduto e lei è sposata con un uomo lontano che non ama.
Le loro vite s’intrecciano e scoprendo i rispettivi talenti si spronano a vicenda a realizzare ciò che fino a quel momento avevano solo osato sognare.
Uniti dalla passione per la musica vivranno insieme una settimana che stravolgerà profondamente le vite di entrambi; scrivendo, provando e registrando canzoni.
In un mondo perfetto sarebbero fatti l’uno per l’altra…

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Alexandra: dal 30 Maggio al cinema

Alexandra: film in uscita dal 30 Maggio
Il 30 Maggio al cinema esce Alexandra, un film di Aleksandr Sokurov che ha commentato: “Per me, questa non è una storia che ha a che fare con l’attualità, ma con ciò che è eterno. Non racconta della Russia di oggi, della sua politica nel Caucaso, del suo esercito, ma una storia senza tempo. Non c’è guerra in questo film sulla guerra. Non c’è alcuna poesia nella guerra, alcuna bellezza. Non bisogna filmare la guerra in modo “poetico”: l’orrore è inesprimibile, così come è inesprimibile l’umiliazione dell’uomo di fronte alla guerra. E per comprendere l’uno e l’altra, basta aver vissuto la guerra anche una volta sola. Alexandra è stato per lungo tempo il titolo provvisorio del film. Poi i due produttori, francese e russo, mi hanno chiesto di lasciarlo. Nel nome Alexandra c’è infine una radice universale. È un nome semplice, che traccia una strada che arriva dritta al personaggio…”

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E venne il giorno…Happening

E venne il giorno” può essere definito un thriller ecologico? Shyamalan: Ogni film che ho diretto è legato ad una preoccupazione che avevo in quel momento. Con “E venne il giorno” viene messa in rilievo la mia preoccupazione per il futuro di questo pianeta. A cosa si è ispirato nella realizzazione di “E venne il giorno”? Shyamalan: Certamente i film degli anni ’50 e ’60 hanno avuto una grande influenza nella realizzazione di “E venne il giorno”. Ho preso molto, ad esempio, da “L’invasione degli ultracorpi”, non tanto nel contenuto, ma nel modo in cui le persone interagiscono con una realtà attorno a loro che non riconoscono più. Si ha paura insomma dal cambiamento dei comportamenti delle persone che conosciamo bene. Se le persone a noi familiari iniziano a comportarsi in maniera diversa dal normale, si ha paura perché non si ha più sotto controllo la realtà che ci circonda. Casualmente poi nella scelta della scena dei titoli iniziali, mi sono trovato a fare una citazione proprio al film “L’invasione degli ultracorpi”. Tra le tante scene che ho visionato, per caso ho scelto la stessa, quella delle nuvole. Questo vuol dire che ci sono immagini nel nostro inconscio che generano paura senza sapere il perché. In molti suoi film ci sono personaggi che perdono la fede ma poi la ritrovano per un evento soprannaturale o per un incontro decisivo. Anche in questo film c’è una coppia che ritrova la fede che inizialmente aveva perso. Che tipo di fede è? Una fede religiosa, una fede laica? Che tipo di rapporto ha lei con la fede?

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