Dopo il successo di pubblico e di critica che l’ha definita “un modello di riferimento se si vuole pensare in grande”, Boris, la serie televisiva prodotta da Wilder per Fox Channels Italy, torna protagonista al Festival di Terni dal 14 al 18 Ottobre. Un appuntamento davvero imperdibile in cui sarà proiettato il backstage inedito della seconda serie andata in onda su FOX (canale 110 di SKY). Reduce dai successi ottenuti al Roma Fiction Fest 2008 con ben 4 riconoscimenti: Miglior Lunga serie, Menzione speciale come Miglior prodotto in assoluto, Miglior attore protagonista della sezione sit-com, andato a Pietro Sermonti e quello per il Miglior Produttore, assegnato a Lorenzo Mieli, amministratore delegato di Wilder, Boris è ancora al centro dell’attenzione.
Premi e Oscar del Cinema
Quel che resta di mio marito
Jessica Lange lo ha sempre amato, Joan Allen lo ha lasciato solo, Kathy Bates gli ha fatto perdere la testa… l’amore non ha tempo, l’amicizia non ha prezzo… Stiamo parlando di Quel che resta di mio marito il nuovo film di Christopher N. Rowley in uscita nelle nostre sale cinematografiche il prossimo 17 Ottobre.
Tre amiche, una vecchia Cadillac decappottabile e una missione molto speciale: è l’inizio di una commedia on the road tutta al femminile, affidata a un cast d’eccezione che vede insieme per la prima volta tre delle più grandi attrici del cinema americano, il due volte premio Oscar Jessica Lange, il premio Oscar Kathy Bates e la candidata all’Oscar Joan Allen. Tra risate, confidenze, litigi e incontri avventurosi, la lunga corsa delle protagoniste verso la California diventa un viaggio alla scoperta di una nuova vita e di una libertà che sembravano aver dimenticato.
Arvilla Holden (Jessica Lange) ha appena perso suo marito, Joe, dopo vent’anni di matrimonio e di intesa perfetta. Quando l’odiosa figliastra Francine reclama le ceneri del padre (che Arvilla ha promesso di spargere al vento), minacciando altrimenti di toglierle la casa, la donna accetta di mettersi in viaggio per la California, portandosi dietro l’urna di Joe. A bordo di una Cadillac Bonneville rossa fiammante le fanno compagnia le sue migliori amiche, Margene e Carol (Kathy Bates e Joan Allen), che decidono di non lasciarla sola in questa avventura.
La classe e Gomorra: due film sulla difficile realtà quotidiana
“Mi sento vicino a Garrone, il regista di Gomorra. Ci rivolgiamo tutti e due alla realtà”, così Laurent Cantet, vincitore della Palma d’Oro a Cannes con il suo Entre les murs (La classe) che uscirà il 10 ottobre in 70 schermi italiani con Mikado.
Il regista francese è venuto a Roma per presentare il suo film, ambientato in una scuola multirazziale della periferia di Parigi. La classe e Gomorra, tra i film più amati al Festival di Cannes, potrebbero ritrovarsi agli Oscar, visto che entrambi sono stati designati dai rispettivi paesi a partecipare alla corsa alla statuetta per il miglior film straniero. “Sempre più registi si rivolgono alla realtà quotidiana che ci offre oggi milioni di sceneggiature”, ha detto ancora Cantet.
La classe è un film attento alle complesse dinamiche generazionali ma anche al conflitto sociale che esplode durante la lezione di francese con un continuo battibecco tra un professore che usa metodi pedagogici quasi socratici e una classe che si difende col sarcasmo o con la resistenza passiva.
La classe – Entre les murs
Tratto dall’omonimo romanzo di François Bégaudeau edito in Italia da Einaudi, il 10 Ottobre esce “La Classe” Palma d’Oro al 61° Festival di Cannes.
Nel cast François Bégaudeau, Nassim Amrabt, Laura Baquela, Cherif Bounaïdja Rachedi, Juliette Demaille, Dalla Doucouré.
Il film, diretto da Laurent Cantet racconta di François che con i suoi colleghi insegnanti si prepara per un nuovo anno di liceo in un quartiere
difficile.
Armati delle migliori intenzioni, si impegnano a non permettere che nulla gli scoraggi e gli impedisca di fornire la migliore istruzione possibile ai loro studenti.
Le diverse culture e i diversi atteggiamenti spesso entrano in conflitto tra loro all’interno della classe, come in un microcosmo sintesi della Francia contemporanea.
Per quanto gli studenti adolescenti possano essere divertenti e fonte di ispirazione, il loro comportamento difficile può comunque mettere in pericolo l’entusiasmo di qualsiasi insegnante per questo lavoro mal pagato.
François insiste nel tentativo di creare un’atmosfera di rispetto e ordine. Senza essere saccente o severo, la sua onestà disarmante coglie spesso di sorpresa gli allievi.
Ma il suo atteggiamento in classe vacilla quando gli studenti iniziano a mettere in discussione i suoi metodi…
15. edizione Premio Libero Bizzarri: la storia, le storie, i diritti umani
Dal 10 al 18 Ottobre la 15esima edizione del “Premio Libero Bizzarri”, la rassegna del documentario italiano, che si svolgerà nei comuni di San Benedetto … Read more
Gomorra scelto dall’Italia per vincere l’ Oscar
Tra i cinque film candidati a rappresentare l’Italia per la corsa agli Oscar ha stravinto “GOMORRA” di Matteo Garrone. I film che si sono combattuti … Read more
Pupi Avati ospite a Cinemazero
Reduce dai successi della Mostra del Cinema di Venezia, dove il suo ultimo film, Il papà di Giovanna, si è conquistato il premio per la migliore interpretazione maschile grazie al talento dell’attore protagonista Silvio Orlando, arriva a Pordenone il regista Pupi Avati, che incontrerà il pubblico di Cinemazero giovedì 25 settembre in SalaGrande.
Il regista, dopo la premiazioni alla 65ma Mostra del Cinema di Venezia, per Il papà di Giovanna, ha ricevuto un biglietto, scritto a mano, pieno di elogi e di congratulazioni. L’autore? Un fan che risponde al nome di John Landis, membro della giuria. Pensiero significativo, più emozionante di mille premi. Un gesto che la dice lunga sulla capacità del regista bolognese di incantare anche stavolta con un racconto che parla italiano, ma che sa essere declinato in mille altre lingue.
I vincitori di Reggio Film Festival 2008
Grande successo per la settima edizione del Reggio Film Festival.
Centinaia di opere da tutto il mondo, ospiti di grande rilievo, incontri di approfondimento, grande partecipazione del pubblico.
Questi gli ingredienti di Reggio Film Festival, una formula che si rinnova da sette anni, un appuntamento importante per Reggio Emilia, conosciuto ben oltre i confini della città emiliana.
Da quest’anno Reggio Emilia si è trasformata in una vera e propria cittadella del corto, con 3 luoghi estremamente vicini dedicati a proiezioni, incontri, workshop: ovvero Teatro Cavallerizza, Spazio Gerra, Università di Modena e Reggio.
Le premiazioni si sono svolte all’interno del Teatro gremito di gente. Premio Children all’australiano Playground di Eve Spence. La giuria children, composta da Elisa Bagni, Luciano Cecconi, Elena Giacopini, Alessandro Mainini, Alessandro Scillitani, Annalisa Vio ha assegnato il premio “Per la capacità di rappresentare, con leggerezza e senza ricorso a stereotipi, la complessità delle relazioni tra ragazzi, sviluppando in modo sapiente il rapporto con il mondo adulto”.
Al via la quarta edizione di Saturno International Film Festival
Parte oggi 22 settembre, la quarta edizione del Saturno International Film Festival, rassegna del cinema e del racconto storico unica al mondo, con anteprime in concorso e rassegne monografiche.
Il Festival affronta il rapporto fra il Cinema e la Storia – antica, moderna e contemporanea – offrendo al pubblico film capaci di raccontare le trasformazioni: Il cinema storico supera, quindi, le categorie del “genere” per essere letto come cinema di modernità, di passione, di slancio epico, civile, politico. E per affermarsi come strumento di conoscenza e di riflessione sul Passato, alimentando quella memoria storica che è indispensabile per comprendere il Presente e costruire il Futuro.
PERCHÉ SATURNO?
Il Festival si svolge in una terra di grande storia: ad Alatri e nelle terre del basso Lazio dove il mito vuole che Chronos trovasse dimora dopo essere stato cacciato dall’Olimpo, diventando il dio Saturno dei Latini.
Ogni anno il festival ha affrontato temi di delicata importanza storica e di attualità: nel 2005 il rapporto fra Occidente e Islam, nel 2006 quello fra Occidente e Africa, declinato sia nella retrospettiva sulla Guerra d’Etiopia, sia nei suoi sviluppi culturali di oggi. Una tendenza di analisi storica che è stata replicata in una retrospettiva sulla Guerra civile spagnola del ’36-’39, accompagnata da un seminario di quattro giorni a cui hanno partecipato i maggiori studiosi italiani della materia.