Milano, 4 settembre. Questa sera, alle 20, Claudio Santamaria sarà presente al cinema Anteo alla proiezione del film di cui è protagonista “La terra degli uomini rossi” (Birdwatchers).
Marco Bechis , il regista della pellicola, dopo aver dedicato due film alla tragedia dei desaparecidos, ossia i bellissimi Garage Olimpo e Figli – Hijos, si sposta dalla sua Argentina in Brasile per raccontare una tragedia attuale, quella dei Guaranì del Mato Grosso do Sul.
I Guarani del Brasile stanno soffrendo terribilmente per la perdita quasi totale delle loro terre, disboscate e usurpate da allevatori e coltivatori di tè a partire dalla fine dell’800. “Mato Grosso” significa “foresta fitta” ma degli alberi non c’è più traccia. Negli ultimi quindici anni, anche le poche terre che i Kaiowá cercavano disperatamente di conservare sono state dimezzate e, oggi, misurano meno di 25.000 ettari. Le loro comunità vivono ammassate in anguste riserve istituite dal governo ai margini delle città: piccoli appezzamenti di terreno simili a bidonville, completamente circondati da ranch e piantagioni.
Nel film, i fazendeiro conducono la loro esistenza ricca e annoiata. Possiedono campi di coltivazioni transgeniche che si perdono a vista d’occhio e trascorrono le serate in compagnia dei turisti venuti a guardare gli uccelli [birdwatchers].
Ai limiti delle loro proprietà, cresce il disagio degli indio che di quelle terre erano i legittimi abitanti.
Costretti in riserve, senza altra prospettiva se non quella di andare a lavorare in condizioni di semi schiavitù nelle piantagioni di canna da zucchero, moltissimi giovani si suicidano.
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