La parte più difficile ora tocca a lei, alla giovane attrice Lea Michele che a soli 26 anni ha perso il compagno in modo tragico. Disgrazie che capitano pure ai “comuni mortali” e che poi si superano, ma dover vivere sotto i riflettori anche il proprio dolore non è affatto semplice. Ecco perché è letteralmente sparita, facendo la sua apparizione di nuovo solo nelle scorse ore per ringraziare i fan che le sono state vicine dopo la morte improvvisa di Cory Monteith, suo compagno nella vita e collega nella serie Glee.
Cory Montheit
Lea Michele ricorda Cory Montheit
E’ struggente davvero pensare a come Lea Michele abbia perso il suo collega e compagno Cory Montheit. E’ vero, non è l’unica ad aver vissuto questo dramma, ma è impossibile non avere voglia di consolare questa giovane donna che aveva trovato il successo e l’amore e non è riuscita a distruggere i demoni del suo tormentato Cory Montheit. L’attore trovato morto il 13 luglio scorso in un hotel di Vancouver, per un mix letale di droga e alcol era la sua forza e lei ne aveva parlato in un servizio fotografico con relativa intervista, che aveva realizzato in Messico.
Glee: come Lea Michele ha saputo della morte di Cory Montheit
Una settimana fa, il mondo apprendeva di una notizia bomba. Il 3enne protagonista di Glee, Cory Montheit era da qualche ora stato trovato morto in una camera d’albergo dove si trovava, nella città di Vancouver. Il pensiero è andato subito alla sua fidanzata, innamoratissima e attrice nella serie, Lea Michele, che da allora è inconsolabile. La stessa ha appreso della notizia per telefono. Era appena tornata da una vacanza in Messico con una amica. A Los Angeles ha squillato e le è stata detta l’atroce verità alle 22 del 13 luglio.
Cory Montheit: ad ucciderlo un mix di droga e alcol
Nessuna morte violenta, nessuna sorpresa. Come tutti sospettavano Cory Montheit, la star di Glee trovata morta in un hotel di Vancouver ha esagerato con droga e alcol. Una overdose si è portata via Finn Hudson a soli 31 anni. Per l’attore carico di talento e bellezza, i demoni non sono stati scacciati in tempo, nonostante da mesi frequentasse un centro di riabilitazione e come hanno fatto sapere le autorità canadesi, l’autopsia eseguita in tempi record non ha lasciato spazio a dubbi. Aveva combattuto a lungo contro questo suo problema, a quanto pare invano.