Per confezionare il suo Giù al nord che in patria, Francia, ha polverizzato ogni record di incassi raccogliendo ben 140 milioni di euro e 21 milioni di spettatori (più di Titanic e del record nazionale La grande Vadrouille, imbattuto dal 1966) – l’attore e regista Dany Boon si è ispirato a Jacques Tati e a Dino Risi, oltre che alla sua stessa esperienza di francese nordico. E ha dato vita a un edificante racconto a favore della tolleranza e dell’annullamento dei pregiudizi che ricalca un po’ le avventure di Totò e Peppino alle prese con il trasferimento dalla calda Napoli alla misteriosa, fredda e remota Milano. Una scommessa vinta, che ha indotto il distributore italiano Medusa a un’uscita in grande stile con 400 copie (dal 31 ottobre), e addirittura ad un remake da plasmare su due regioni della Penisola (ma ancora non si sa quali).
Festival di Roma: un omaggio dovuto a Dino Risi
“Un assoluto protagonista del cinema italiano”. Così il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ha definito Dino Risi inaugurando la mostra in suo onore … Read more