Van Der Beek e le cattive abitudini sul set

 

Non è la prima volta che un artista ritenuto l’idolo delle ragazzine viene smascherato e considerato, tempo dopo, antipatico e presuntuoso. Questa volta tocca addirittura a James Van Der Beek che, forse dal nome non vi dirà nulla. In realtà è il protagonista di  “Dawson’s Creek”. I colleghi adesso sono pronti a buttare fango su di lui e, nonostante da casa sia stato piuttosto idealizzato, non sarebbe stato facile vivere insieme sul set. Per la verità, durante una intervista, è stato lui stesso a raccontare delle sue cattive abitudini e a mostrarsi completamente diverso da quello che è. Nel corso di un talk show australiano, infatti, ha confermato non solo di aver avuto un comportamento fuori dalle righe, ma di essersi lasciato andare più volte ad emissioni adatte più ad una commedia di dubbio gusto e non proprio a una storia per ragazzi dai tratti romantici.

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Lindsay Lohan e il cinema con l’attore porno

 

Da Lindsay Lohan ci aspettiamo tutto, ma ad ogni cosa c’è un limite e questa volta è pronta davvero a far parlare di sé. Recita infatti accanto ad un attore che per una decina di anni ha lavorato nel cinema porno e non sembra dispiacerle affatto. Insomma, sin da subito, tra i due c’è stato molto feeling. Nella pellicola, comunque, lei non appare affatto volgare, anzi è raffinata e passionale anche perché questa è stata girata in bianco e nero. Il film si intitola “The Canyons” e crea già intorno grande curiosità.

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Lo Hobbit attaccato dalla Peta

 

Lo Hobbit annunciato come un grande successo e in uscita a dicembre al cinema, ha già i suoi nemici. Tutti contro il regista della trilogia che è Peter Jackson. A puntargli il dito contro soprattutto l’organizzazione animalista Peta, la quale avrebbe confermato dell’uccisione di 27 animali, cavalli, capre, pecore e polli e per alcuni di essi ci sarebbe stata anche una atroce mutilazione. Dal canto suo il regista smentisce categoricamente ciò di cui viene accusato. Le sue scelte sarebbero state giuste, semplicemente perché in quasi tutti i casi le parti di tale tipo sarebbero state realizzate in computer grafica.

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Quentin Tarantino pensa di ritirarsi

Quentin Tarantino ha lasciato i suoi moltissimi fan senza parole e ha confessato che il suo decimo film potrebbe essere anche l’ultimo. Si perché intervistato da Playboy si è detto in qualche modo stanco del suo lavoro e pronto a ritirarsi. Di certo una affermazione che nessuno si aspettava. Il prossimo gennaio uscirà in Italia “Django Unchained” e, a questo punto, dovrebbe lavorare solo ad un ultimo lungometraggio. In effetti, comunque, ha anche spiegato perché pensa di aver preso la decisione definitiva. “”Non voglio diventare un vecchio filmmaker – ha dichiarato – Normalmente i peggiori film di un regista sono gli ultimi quattro della sua filmografia“. A soli 49 anni, però, sembra avere ancora tanto da dire e il suo numeroso pubblico si sente abbandonato.

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Festival Internazionale del Film di Roma: polemica sul film E la chiamano estate

 

Non è la prima volta che uno dei film interpretato in versione hot da Isabella Ferrari, finisce nell’occhio del ciclone. L’attrice sempre bellissima e brava, infatti, non ci sta a interpretare parti comode e sceglie invece la via in salita, non sempre capita e apprezzata da tutti. La sua fatica, però, questa volta è stata comunque premiata. Non è andata diversamente dal passato però con “E la chiamano estate” di Paolo Franchi e ha dovuto affrontare fin troppi ostacoli. Le polemiche sono scoppiate sin da subito e non si sono fermate appena dopo la proiezione all’interno della kermesse. I premi portati a casa dalla pellicola, intanto, sono quelli come miglior regia e  miglior attrice Isabella Ferrari. Il pubblico, comunque, si è diviso in merito al suo pensiero sull’artista, riservandole fischi e applausi ancora di più nel momento di ritirare il premio nella cerimonia ufficiale.

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Festival Internazionale del Film di Roma: i vincitori

 

La settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma ha il suo vincitore. Si tratta di  “Marfa Girl” del regista Usa Larry Clark. A lui è andato il Marco Aurelio d’Oro. Nella giuria c’era anche Jeff Nichols, che l’ha presieduta ed ha trovato originale un racconto che si snoda tra problemi reali come droga, sesso, violenza e arte, ambientato in una città texana di confine. L’Italia, comunque, non è rimasta a mani vuote ed, infatti, riconoscimenti importanti sono andati a “E la chiamano estate” di Paolo Franchi, miglior regia e miglior interprete femminile Isabella Ferrari, e ad “Alì ha gli occhi azzurri” di Claudio Giovannesi, Premio Speciale della Giuria. In più, se parliamo di questa pellicola, ha agguantato pure il premio come migliore opera prima e seconda assegnato dalla giuria capitanata da Matthew Modine.

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Al Festival di Roma arrivano i ragazzi di Scampia

 

Oggi è un giorno particolare al Festival di Roma, perché è atteso l’arrivo dei ragazzi di Scampia e dei quartieri spagnoli. Con grande emozione sono pronti ad invadere il red carpet e ad attendere l’accoglienza di pubblico e critica. Grande attenzione soprattutto alla sezione Prospettive Italia in cui saranno presentati tre film prodotti da Figli del Bronx ambientati in quello che è considerato uno dei territori urbani più complessi e difficili della periferia nord di Napoli. Ci sarà, in particolare, il cortometraggio “Ciro” di Sergio Panariello e i documentari “Interdizione perpetua” di Gaetano Di Vaio e “L’uomo con il megafono” di Michelangelo Severgnini.

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Dario Argento non crede più ai film horror?

 

Ne è stato un maestro, ma oggi budget e idee per i più scarseggiano e, allora, secondo lui il settore andrebbe in qualche modo rivisto. Ecco, quindi, che Dario Argento, ritiene che i film horror non facciano più paura come una volta e non è cambiato solo il tipo di pubblico, più smaliziato e pronto a smascherare i trucchi utilizzati. Per lui sarebbe stato l’avvento degli effetti speciali ad aver tolto il famoso stato al cardiopalmo. Chi guarda prova molta meraviglia, ma si distrae e nel frattempo non si spaventa.Tuttavia, pur senza tocco magistrale pensa che potrebbe essere guardata con interesse la pellicola di “Paranormal Activity“. Insomma, la trova “simpatica“.

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Matthew McConaughey per un film è dimagrito 14 chili

 

Molti attori hanno grande talento, a volte persino offuscato dalla bellezza, ma alla fine riescono comunque a dimostrarlo. Un caso su tutti che in questi giorni sta facendo molto parlare di sé è quello di Matthew McConaughey. Del resto lui non è nuovo alle grandi trasformazioni per calarsi nella parte. Ci sono volte, comunque, che impressiona più del solito e, oggi, a 43 anni è davvero diverso. Ha 43 anni e si trova sul set di “The Dallas Buyers Club”. Appare praticamente irriconoscibile persino alle fan più accanite, perché ha dovuto perdere ben 14 chili. Il motivo? L’interpretazione del personaggio di Ron Woodroof, un tossicodipendente malato di Aids.

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Matt Damon nei panni di Lance Armostrong?

 

Non ci sono ancora certezze in merito, eppure Matt Damon potrebbe essere pronto ad interpretare l’ennesimo ruolo importante. Dovrebbe, infatti, vestire i panni di Lance Armstrong in un prossimo film biografico. Il ciclista, lo ricordiamo, fu  coinvolto nel clamoroso caso di doping e recentemente privato dei sette Tour de France conquistati in carriera. La novità è stata riportata dal sempre super informato “The Sun”, ma nessuna conferma da parte dell’attore. Sembra comunque che una famosa casa di produzione di Hollywood abbia queste intenzioni e ci stia lavorando da un pò. La trama sarebbe in questo caso legata soprattutto al libro dell’ex ciclista americano Tyler Hamilton, intitolato “The Secret Race”. Tra le pagine, si parla proprio del caso Armstrong.

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