Si aggiungono tre prime mondiali e una internazionale al calendario ufficiale della 66^ Mostra Internazionale di Arte Cinematografica. Si tratta di quattro film sono diretti da Hana Makhmalbaf, Joe Dante, Peter Greenaway e Angela Ismailos che saranno presentati nelle sezioni Fuori concorso e Orizzonti.
Per il Fuori concorso, si tratta di Green Days, il nuovo lavoro in prima mondiale di Hana Makhmalbaf, la più giovane componente (21 anni) della celebre famiglia iraniana di registi, che alterna parti documentarie sulle recenti sommosse di piazza, a parti di fiction sulla condizione femminile in Iran. Una pellicola “sociologica” in cui “la cinepresa lavora come uno specchio per mostrarvi la società iraniana mentre passa attraverso una rivoluzione, con tutte le sue speranze e dubbi” (Hana Makhmalbaf).
Per la sezione Orizzonti, il Film Sorpresa in prima internazionale è The Movie Orgy-Ultimate Version del papà dei Gremlins Joe Dante, la nuova versione di 280’ del film di montaggio “cult” – appassionato omaggio ai B-movies degli anni ’50 e ’60 – realizzato nel 1968 dal regista quand’era studente di cinema, con spezzoni di film, trailer, clip tv (7 ore la durata originale).
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La Biennale di Venezia: definita la Giuria Internazionale Corto Cortissimo
Definiti i componenti della Giuria Internazionale della sezione Corto Cortissimo della 65. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (27 agosto – 6 settembre 2008) diretta da Marco Müller e organizzata dalla Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta (scelto da Rutelli per lanciare e rilanciare il grande evento veneziano).
Il Presidente della Giuria Corto Cortissimo, il concorso internazionale di cortometraggi della Mostra curato da Stefano Martina, sarà Amos Poe, regista cult del cinema indie americano (regista, produttore e sceneggiatore, tra i fondatori del movimento No Wave Cinema), protagonista lo scorso anno alla Mostra con Empire II, documentario sperimentale underground, ispirato a Empire di Andy Warhol.
Al maestro Ermanno Olmi va il Leone d’Oro alla carriera
È il maestro Ermanno Olmi il Leone d’Oro alla carriera della 65esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Il premio, che rende omaggio a un cineasta che ha lasciato un segno profondissimo nell’invenzione del cinema moderno, è stato proposto dal Direttore della Mostra Marco Müller, e accolto dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta.
Il Leone d’Oro alla carriera sarà consegnato al regista – già vincitore a Venezia di un Leone d’Argento nel 1987 con Lunga vita alla signora e di un Leone d’Oro nel 1988 con La leggenda del santo bevitore – nella Sala Grande del Palazzo del Cinema durante la 65. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (27 agosto – 6 settembre 2008).
Ermanno Olmi, uomo di cinema di frontiera (geografica) ha scelto di vivere lontano dalle mode e dalle correnti modellando immagini e storie per conoscere e capire gli uomini. Il suo cinema, pervaso da un infinito stupore, esprime un’etica dello sguardo così vicino al mondo da apparire inattuale e “fuori dal tempo” e crede in una possibile continuità o mancanza di cesura tra lo schermo e la vita.