Spettatori in crescita, partecipazione costante, applausi sinceri: la quinta edizione del Venice Film Meeting, in programma da lunedì alla Multisala Astra, si avvia a chiudere i battenti con un lusinghiero bilancio di pubblico, buoni giudizi della stampa e semmai il rammarico di una sala spesso insufficiente, pur con i suoi 135 posti, a contenere gli spettatori.
Segnali di crescita, dunque, per la vetrina delle produzioni veneziane, sin dal film d’esordio, Chi crea Venezia di Elia Romanelli, che sarà in replica domani sera alle 21 all’Aurora Beach e in ottobre, a Venezia, sullo schermo della nuova Casa del Cinema.
Oggi, venerdì, ultima giornata del festival. Si comincia alle 16 all’Astra, con la Venezia dell’artista moscovita Tatiana Danilyants, autrice dell’inedito Hidden Garden, che si addentra nella quotidianità della Venezia minore. A seguire il documentario di Valentina Monti Uganda Calling, prodotto da Mestiere Cinema, i Micrometraggi di un giorno qualunque realizzati dagli studenti delle scuole superiori veneziane e mestrine nell’ambito del primo concorso per brevi filmati realizzati con i telefonini, il documentario del giornalista Maurizio Crema e di Enrico Stocco Sulle ali del Leone e infine il film di Antonio Pintus Mea culpa, che indaga sul folle progetto nazista di eutanasia dei cosiddetti malati di mente.